Interclub Regionale 15 aprile 2023

Sabato 15 aprile 2023

Dalle ore 9:30 alle ore 12:30

Presso la Palazzina Pucci

Largo Mario Alberto Pucci, 40 Modena

ACAT Modena e ARCAT Emilia-Romagna organizzano un

INTERCLUB REGIONALE

sul tema
Interclub 15 aprile 2023 Modena

Tavola rotonda:

  • Moderatrice:
    Lorena Carpi (Formatrice dell’approccio ecologico-sociale e Servitrice Insegnante di Club)
    Interverranno:
  • Caldana Alberto (Presidente del CSV di Modena)
  • Cavazza Giampietro (Vicesindaco di Modena)
  • Gabrielli Chiara (Direttrice del Settore Dipendenze Patologiche dell’AUSL di Modena)
  • Gherardini Denis (Presidente dell’ACAT Modena)
  • Grossi Mirca (Presidente dell’ARCAT Emilia-Romagna)
  • Stenico Giuliano (Presidente del CEIS di Modena)
  • Seguiranno gli interventi delle famiglie dei Club e la consegna degli attestati di sobrietà.
    Al temine dell’incontro rinfresco offerto da ACAT Modena

Umani e Transumani- Il coraggio di vivere nel XXI secolo tra tecnologie e dipendenze

Evento- 21 Aprile 2023

Umani e Transumani-

Il coraggio di vivere nel XXI secolo tra tecnologie e dipendenze

21 APRILE 2023 PARMA

Assistenza Pubblica, Sala Conferenze “L. Anedda” Viale Gorizia l/a — Parma

Seminario organizzato dal Dipartimento Assistenziale Integrato Salute Mentale e Dipendenze
Patologiche con la collaborazione dei gruppi di Auto-Mutuo Aiuto di Parma

UMANI E TRANSUMANI
IL CORAGGIO Dl VIVERE NEL XXI SECOLO TRA TECNOLOGIE E DIPENDENZE-
COME CAMBIA LA SOCIETA’ E COME CAMBIANO LE PERSONE
QUALI PERCORSI Dl CURA E CONDIVISIONE

Responsabile scientifico: Dott. Giuseppe Fertonani Affini
Programma Aggiornatto

8.30 Registrazione dei Partecipanti

9.00 Introduce Dr. G. Fertonani

9.15 Saluti di apertura ed introduzione ai lavori

9.45 Esperienza reale ed esperienza digitale nei percorsi di cura e di auto mutuo aiuto. Davide
Bennato

11.00 Rappresentanti gruppi AMA

11.30 pausa

11.45 Testimonianze AMA

12.15 Il nuovo linguaggio dei giovani nell’era digitale e la sfida di innovazione dei servizi di cura.
Simonetta Gariboldi

13.15 pausa pranzo

14.15 Tavola rotonda e/o Gruppi aperti

15.30 Conclusioni

È possibile spiegare pienamente qualcosa senza
comprenderlo

H. Jaspers – Psicopatologia generale
(1913-1959)

Rassegna stampa Mese della prevenzione alcologica aprile 2023

Sempre più le ricerche e scoperte a livello tecnologico e farmaceutico
stimolano la riflessione filosofica e sociologica, delineando nuovi scenari.
Uno di questi è il cosiddetto “movimento trans e postumano”. Il movimento
transumanista nasce sulla scorta delle scoperte e applicazioni in ambito
digitale e biotecnologico, in particolare dalla confluenza di quattro
direttrici di ricerca: la nanotecnologia, la biotecnologia, l’informatica, le
scienze cognitive; il tutto compendiato dalla sigla Nbic.

Il movimento
transumanista nasce sulla scorta delle scoperte e applicazioni in ambito
digitale e biotecnologico, in particolare dalla confluenza di quattro
direttrici di ricerca: la nanotecnologia, la biotecnologia, l’informatica, le
scienze cognitive; il tutto compendiato dalla sigla Nbic.

La trasformazione sociale e umana
è, e sarà, importante e veloce. Nell’età della tecnica la domanda di senso sarà radicalmente diversa, perché non più
provocata dalle gioie o dolori della vita, ma dal fatto che la tecnica rimuove
ogni senso che non si risolva nella pura funzionalità dei suoi apparati: la
vita e il mondo appariranno miserevoli perché privi di significato.

In questo
scenario le dipendenze avranno nuovi
spazi come tentativo di modulare gli
stati emotivo-relazionali negati e rimossi dalla tecnica.
Nell’età della tecnica la domanda di senso sarà radicalmente diversa, perché non più
provocata dalle gioie o dolori della vita, ma dal fatto che la tecnica rimuove
ogni senso che non si risolva nella pura funzionalità dei suoi apparati: la
vita e il mondo appariranno miserevoli perché privi di significato.

Quali dovranno quindi essere i percorsi
di cura? Se il disagio non origina dall’individuo ma dal suo essere
inserito in uno scenario, quello tecnico, di cui gli sfugge il significato,
allora il problema diviene la comprensione; perciò quali strumenti terapeutici, relazionali e
filosofici occorre mettere in gioco per orientarsi in un mondo il cui
senso, per l’uomo, si sta facendo sempre più recondito e nascosto?

Corso di aggiornamento per Servitori Insegnanti – Carpi

Acat Carpi Mirandola ha organizzato un corso di formazione per servitori insegnanti

I ServitoriInsegnanti e l’Approccio Ecologico Sociale

domenica 2 aprile a Carpi presso la casa del volontariato via Peruzzi 22

pensando fosse cosa gradita a tutti riprendere un cammino di formazione dopo il covid vi aspettiamo numerosi e un abbraccio forte a tutti.

Per Informazioni e prenotazioni:

volantino servitori insegnantia 2 aprile 2023

Milena Fornasari presidente Acat Carpi Mirandola 3384860298

 

…, ogni servitore lavora
con professionalità quando
conosce le basi del pro-
blema di cui si occupa e
quando si prepara

seriamente, … .

Con il tempo tutti diventano
professionisti; con la forma-
zione e l’aggiornamento, …,
si intende discutere della fi-
gura del servitore ed inse-
gnante nel sistema ecolo-
gico sociale. Il servitore è si-
multaneamente insegnante:
non posso immaginare un

servitore che non facesse un
continuo insegnamento nel
Club.

(Vl. Hudolin Sofferenza multidimensionale
della famigliae Disagi alcolcorrelati vecchi
problemi umani 2010 pag.275)


I ServitoriInsegnanti e l’Approccio Ecologico Sociale

Il corso si terrà in presenza nel rispetto delle normative antipandemiche.


Insegnante Angelo TEDIOLI

(famiglia e servitoreinsegnante nell’A.C.A.T. Reggio Emilia)


PROGRAMMA

8.30 9.00
Accoglienza e iscrizioni
9.00 10.00
Il ServitoreInsegnate e l’Approccio Ecologico Sociale
contributo alla riflessione comunitaria a cura di Angelo TEDIOLI

10.00 11.15
Lavoro in gruppi autogestiti
11.15 11.30
Pausa
11.30 12.30/13.00
Restituzione in plenaria dei lavori in gruppo autogestito
coordina: Angelo TEDIOLI


fino alle 14.00
Pranzo condiviso (offerto dalle famiglie dell’A.C.A.T. CarpiMirandola)


14.00 16.30
Discussione in plenaria e consegna degli attestati

 

Frontiere dell’alcologia TRA ANTICHE RISORSE NUOVI LEGAMI

 APRILE MESE DELLA PREVENZIONE ALCOLOGICA

ANTICHE RISORSE NUOVI LEGAMI

MARTEDì 4 APRILE

BOLOGNA

Sala 20 Maggio, Via della Fiera 8

9.00 – 17-00

Il Disturbo da Uso di Alcol assume sempre più delle caratteristiche di complessità nella società contemporanea: un’iniziazione all’alcol ed episodi di binge drinking in età sempre più precoci, un aumento del consumo di alcol da parte della popolazione femminile, in particolare giovane, la pervasività del mondo digitale che rende oramai difficile distinguere tra vita offline e vita online. Sono questi i temi che verranno trattati nella giornata seminariale del 4 aprile e che apre idealmente APRILE, MESE DELLA PREVENZIONE ALCOLOGICA. Tutta la rete alcologica, comprese le associazioni di familiari e realtà di auto mutuo aiuto, sono invitati a raccogliere la sfida e ad aggiornare le proprie pratiche sia a livello di prevenzione che di cura che di riabilitazione.

Seminario accreditato ECM per figure sanitarie

Programma  frontiere_alcologia_apr2023

frontiere_alcologia_apr2023

9.00

Registrazione partecipanti

9.15

Introduzione alla giornata

Alessio Saponaro

Introduce i relatori e modera Teo Vignoli

9.30

Il consumo di bevande pubblico: il paradosso del bere responsabile

Fabio Caputo

10.00

Comunicare la prevenzione ai giovani. Addicted to life

Stefano Aurighi

10.30

Giovani, digitale e l’innovazione dei servizi di cura

Simonetta Gariboldi

11.00

I gruppi (giovani) nella rete delle addiction

Cinzia Lenzi + testimonianza Al-Ateen

11.30

Alcol e medicina di genere, tra Ricerca, clinica, prevenzione

Teo Vignoli

Elisa Martino

12.00

Il PDTA Aziendale come possibile strumento di integrazione

Giuseppe Fertonani Affini

12.30

La formazione in alcologia

Simona Guerzoni

 

13.00 – 14.00 pausa pranzo

 14.00 – 16.00

Sessioni aperte di:

  1. Alcolisti Anonimi
  2. Gruppi familiari di alcolisti, Al-Anon e Al-Ateen
  3. Club alcologici in trattamento

16.00

Tavola rotonda con i referenti di AA, al-Anon e Club

Modera e introduce Stefania Grandi

16.30

Consegna del Premio di Laurea in memoria di Margherita Arcieri.

Chiara Scivoletto

Stefania Fucci

-17.00

Chiusura

 

Relatori e moderatori

Alcolisti Anonimi

Referente regionale per l’Emilia-Romagna

Stefano Aurighi

Assessorato alle Politiche per la Salute

Regione Emilia-Romagna

Fabio Caputo

Centro Universitario per lo Studio ed il Trattamento delle Patologie Alcol-Correlate – U.O. Medicina Interna – Ospedale SS. Annunziata – Cento (FE) – Università degli studi di Ferrara

Stefania Fucci

Università degli Studi di parma, Dipartimento di giurisprudenza, studi politici e internazionali

Simonetta Gariboldi

Ausl Parma

Giuseppe Fertonani Affini

Ausl Parma

Cinzia Lenzi

Rete dei gruppi Ama, Ausl Bologna

Silvana Grandi

Università degli studi di Bologna

Mirca Grossi

Presidente Arcat Emilia-Romagna

Gruppi familiari al-Anon

Referente regionale per l’Emilia-Romagna

Simona Guerzoni

Università degli Studi di Modena, Centro Cefalee e Abuso di Farmaci – Laboratorio di Farmacologia Clinica e Farmacogenica

Alessio Saponaro

Area salute mentale, dipendenze patologiche salute nelle carceri.

Assistenza territoriale, Direzione Generale Cura delal persona, Salute e welfare Regione Emilia-Romagna

Chiara Scivoletto

Università degli Studi di parma, Dipartimento di giurisprudenza, studi politici e internazionali

Teo Vignoli

Ausl Romagna

 

Per informazioni: Barbara.Leonardi@regione.emilia-romagna.it

 

Corso Monotematico di Somasca nei giorni 3 – 4 – 5 marzo 23

25° CORSO MONOTEMATICO DI SOMASCA

 delle Famiglie e dei Servitori-Insegnanti di Club 

Sul tema:

“I CLUB E IL FUTURO”

(riprendiamo a guardare avanti, il coraggio di un cambiamento)

Eccoci di nuovo a Somasca. Anche quest’anno il corso è affidato all’esperienza, alla responsabilità ed alle conoscenze delle famiglie e dei servitori-insegnanti dei Club.

Uno spazio comune in cui, insieme, da membri di Club, di tutti i Club figli del pensiero Hudoliniano, possiamo ritrovarci e riflettere sulla nostra esperienza, trasformandola in conoscenza consapevole del mondo in vista del suo cambiamento.

Un incontro per rivisitare consapevolmente le azioni e le emozioni con cui ciascuno di noi e i programmi territoriali hanno risposto alla difficoltà di questi tempi.

Forti delle nostre esperienze guardiamo al futuro dei Club e dei loro programmi territoriali, certi di poter contribuire ad una migliore qualità della vita e ad una nuova e più giusta ecologia sociale, che sappia risolvere le tante ingiustizie ed inequità, che sappia custodire il creato in tutte le sue creature e, così facendo, produrre la pace.


Riprendiamo a guardare avanti

25° corso di  “Somasca”

Una storia che riprende. La richiesta di continuare, testimonia l’alto gradimento che ha incontrato questo modo di fare Educazione Ecologica, ed il costante apprezzamento di tanti amici sparsi un po’ in tutta Italia.

Soprattutto grazie a Loro ed alla loro calorosa e amicale insistenza, si deve la decisione di RIPRENDERE il cammino interrotto.

Questi anni trascorsi, anche senza l’incontro annuale di Somasca, hanno lasciato segni profondi sia nei nostri cuori affaticati dai tanti amici dispersi per varie ragioni, sia nei programmi ecologici territoriali dei Club. Queste sofferenze vanno accolte e impongono una profonda riflessione, non tanto rivolta al passato, ma a comprenderne le ragioni, quale viatico ineludibile per rivolgere al futuro i nostri pensieri, la nostra passione ed i programmi territoriali dei Club.

L’esperienza pandemica ha fatto emergere con chiarezza le potenzialità ed i limiti del nostro agire e, soprattutto, ha profondamente cambiato la spiritualità nostra, delle nostre famiglie e delle nostre comunità.

Dopo questa esperienza, quale significato hanno assunto parole come solidarietà, amicizia e amore?

E queste parole, e il nostro modo di declinarle nei Club e nei programmi territoriali, è ancora possibile che siano comprese in una comunità diventata molto più liquida, personalistica ed in cui si sono fortemente accentuate tutte le ragioni dell’ingiustizia sociale, per non parlare di quelle della lotta per la pace?

Lo stesso concetto sistemico di famiglia, fondante per i programmi ecologico-sociali, risponde ancora al sentire comune? Oppure, per nostalgia o pigrizia, siamo rimasti ancorati ad un’idea di famiglia non più attuale?

I Club sono chiamati a rispondere ad una nuova e sconosciuta complessità sociale ed esistenziale, che ci interroga profondamente fino alla nostra stessa identità: rimaniamo sordi a queste sollecitazioni, o imbocchiamo con coraggio e decisione la via di un Club aperto, capace di incontrare le famiglie all’incrocio delle loro storie?

Torniamo a riflettere INSIEME, Famiglie e Servitori-Insegnanti, su ciò che ci è successo e, soprattutto, su rinnovati contenuti programmatici più efficaci a rendere davvero i Club luoghi di sperimentazione di una migliore qualità della vita, nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità locali.

Somasca . 2023 Materiale informativo

 

Corso di Sensibilizzazione all’Approcio Ecologico Sociale- Gatteo a Mare 26/30 settembre 2022- Conclusioni

CORSO DI SENSIBILIZZAZIONE ALL’APPROCCIO
ECOLOGICO-SOCIALE
Dai problemi alcol correlati alla promozione della salute
(metodo Hudolin)
Gatteo a Mare 26-30 Settembre 2022

Si è svolto dal 26 al 30 settembre 2022 presso l’hotel Walter di Gatteo a Mare il corso di
Sensibilizzazione all’approccio ecologico sociale, dai problemi alcolcorrelati e complessi
alla promozione della salute(Metodo Hudolin)

Coordinatore del corso: Valentino Patussi, Direttore Corsi di sensibilizzazione per Servitori-Insegnanti,

Direttore Sod-Alcologia, Azienda Universitaria Ospedaliera Careggi Firenze,

Cordinatore Centro Alcologia Regionale Toscana, Responsabile Stili di Vita Azienda Universitaria Careggi Firenze ,

Supervisione dei gruppi e co- coordinatore: Mirca Grossi Presidente Regionale ARCAT
Emilia-Romagna

Conduttori dei gruppi: Stefano Alberini, Ivano Marchi, Lorena Carpi, Alessandro Pelloni

Co-conduttori: Cristina Belli, Sergio Abretti, Andrea Gianpietri, Patrizia Guccini, Denis Gherardini, Angela Pradella

Direzione scientifica: Dott. Valentino Patussi , Dott. Michele Sanza, Dott.ssa Caterina Staccioli

Segreteria: Lucia Dosi, Mirzia Bocchia, con il prezioso contributo di Claudia Sforzi
e Franco Severi, della Toscana
Responsabile per la visita ai club: Ivano Marchi.
Il corso è stato organizzato dall’AICAT e dall’ARCAT Emilia Romagna Associazione dei club degli alcolisti in trattamento e dei club alcologici territoriali, con la collaborazione dell’ACAT Romagna, con il patrocinio del Comune di Gatteo, Cesena, Unione dei Comuni Valle del Savio, il Servizio Sanitario Regionale Emilia Romagna, Regione Emilia Romagna,
il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, “Direzione Generale del Terzo Settore e della
Responsabilità Sociale delle Imprese”.

L’iniziativa si è realizzata nell’ambito del progetto
“Reti al cubo” e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena e
dell’Azienda Morigi e Conficconi.
Un particolare ringraziamento va al dott. Michele Sansa dirigente del Dipartimento delle
dipendenze patologiche di Forlì-Cesena, per aver sostenuto il corso e al Comandante della
Polizia Municipale dell’Unione Rubicone Mare : Alessandro Scarpellini per essere stato presente all’apertura del corso.
Si ringrazia l’Hotel Walter per l’ospitalità e l’Associazione ACAT Romagna, per l’impegno e l’organizzazione.

Al corso hanno partecipato 30 corsisti provenienti dalle provincie di :

Reggio Emilia, Modena, Ravenna, Bologna- Imola, Forli-Cesena, Ferrara, Mantova, Parma, Rimini;
di cui 21 dal movimento dei club, 3 dall’azienda ospedaliera dell’Emilia-Romagna e
Lombardia, 3 dall’azienda USL della Romagna, 3 dal mondo associativo territoriale e comunità.
Si ringraziano le famiglie dei club che hanno permesso ai corsisti di conoscere il club, di apprezzarne la loro accoglienza, l’apertura verso gli altri e la grande umanità che si sviluppa al loro interno.
La visita ai club inoltre ha permesso di toccare con mano le modalità del loro funzionamento
e il clima di solidarietà e di amore che vi si respira.
L’interazione tra i corsisti e le famiglie dei club è stata un momento emozionalmente
intenso.
Durante la settimana abbiamo vissuto un processo di cambiamento:
da una visione teorica e nozionistica dei problemi alcol-correlati si è passati al mettere in
discussione i rispettivi stili di vita portandoci ad una conoscenza più profonda delle nostre
emozioni e dei nostri comportamenti.
È stata apprezzata la struttura del corso dove si alternano:
momenti di lezione teorica,
discussioni in comunità,
lavori in piccoli gruppi con conduttori e autogestiti dove è stata possibile una condivisione
scoprendoci più permeabili verso gli altri.
Vista l’eterogeneità di età, di formazione e di percorsi di vita dei partecipanti ed in particolare la presenza di persone esterne al mondo dei club si è reso possibile uno scambio e una condivisione tra generazioni e esperienze molto diverse.
È stato possibile conoscere approfondire e discutere il metodo Hudolin che da oltre
quarant’anni offre la possibilità di cambiamento delle relazioni nelle famiglie e nell’intera
comunità con problemi alcol-correlati.
La partecipazione al corso degli operatori dei sevizi sanitari pubblici ha permesso di costruire
una relazione propedeutica ad una collaborazione concreta, ed ha messo in evidenza come
nel tempo i club si siano aperti a problematiche non necessariamente legate solo all’alcol.
È stato condiviso che il consumo di bevande alcoliche costituisce uno stile di vita dannoso
per la salute e i problemi alcol-correlati riguardano non solo l’individuo ma anche la sua
famiglia e tutta la comunità che è un sistema di mondi di cui tutti ne fanno parte
È stato condiviso che agire attraverso l’Approccio Ecologico-Sociale Antropo-Spirituale è
un modo nuovo di porsi ed intrepretare le relazioni che esistono tra le persone che
costituiscono sia una comunità famigliare che una comunità locale in cui tutti i problemi
comportamentali, non solo quelli alcol-correlati ma anche culturali, economici, politici,
ambientali, hanno la loro origine e la loro soluzione nei rapporti umani esistenti.
Si è sottolineata l’importanza dell’etica e della spiritualità antropologica rivolta alla persona
nella sua interezza cioè inserita in un contesto più ampio della famiglia: l’intera società e
l’intero eco-sistema e riconoscere quei valori che sono universali, interculturali, ecumenici,
immediatamente percepibili come bene comune.
Il club è una opportunità per riconoscere ed esercitare la spiritualità antropologica che è
fondamentale per il cambiamento della cultura dominante e migliorare la qualità della nostra
esistenza a partire dagli stili di vita sostenibili.
Il clima che si è creato tra i corsisti durante i lavori nei piccoli gruppi e la discussione
plenaria hanno fatto in modo che si arrivasse a focalizzare degli obbiettivi da raggiungere con
l’impegno degli stessi:

1. Il club è nato per affrontare i problemi alcol-correlati, negli anni ha incontrato la complessità
della vita ed è per questo motivo che si sono aperti alla multidimensionalità. Il club
condivide l’unione e la condivisione della sofferenza, della felicità, della gioia e ne diventa
partecipe lasciando la libertà di scelta e togliendo lo stigma che costruisce muri sia tra le
persone che tra le diverse culture.

2. La corresponsabilità come valore fondante della rete planetaria dei club, in base al principio
che siamo tutti corresponsabili di tutti. Questo nasce dalla consapevolezza
dell’interdipendenza dove ciascuno di noi è interconnesso con ogni altro essere vivente su
questo pianeta.

3. Durante il corso abbiamo riflettuto sull’importanza di mettere in relazione la persona, la
famiglia e la comunità in cui è inserita tra di loro, ma anche su un cambiamento di stile di
vita con un’attenzione particolare all’eco-equosostenibilità come valore di ricchezza ed
opportunità di crescita e cambiamento.

4. L’esperienza del corso ha fornito quelle abilità utili per il miglioramento della
comunicazione nella vita relazionale. Pur riconoscendo la difficoltà di parlare di sé stessi si
ribadisce l’importanza di parlare in prima persona come assunzione di responsabilità e di
rispetto: evitando di esprimere giudizi sugli altri.

5. Il lavoro nei piccoli gruppi ha permesso di apprendere ed agire quelle abilità e modalità di
comunicazione e di ascolto in maniera partecipata, di mettersi in relazione con l’altro
passando dalla teoria alla pratica ed esternare sempre le proprie emozioni “qui ed ora”.

6. Se si vuole diffondere la cultura dell’Ecologia Sociale dei club è importante rafforzare le
relazioni con i servizi territoriali sia pubblici che privati nella reciprocità che si basa sullo
sviluppo culturale del metodo Hudolin sempre aperto alle innovazioni.

7. La leggerezza e l’ironia durante la serata di club può aiutare il processo di cambiamento di
tutti, sia dentro che fuori dal club.

8. Si auspica che si possano sviluppare a tutti i livelli del movimento dei club la democrazia e
l’ecologia delle scelte e delle decisioni perché la democrazia è una ricchezza che oltre alla
costruzione dei consensi, che non è mai scontata, ha bisogno delle diversità e delle
minoranze.

9. I club e le associazioni hanno bisogno di persone disponibili che sappiano mantenere reti
funzionali e che si facciano carico di prendersene cura.

10. Si auspica la partecipazione delle famiglie e dei servitori ai Congressi, Convegni, Interclub e
a tutti i momenti di aggregazione ed eventi promossi dai vari livelli associativi.

11. Si propone la data 6 NOVEMBRE 2022 ALLE ORE 10 presso la sala del quartiere
Oltresavio in Piazza Anna Magnani – Cesena- per l’incontro di verifica tra tutti coloro che
hanno partecipato al Corso di Sensibilizzazione a Gatteo a Mare
12. Si ringrazia la disponibilità per il collegamento on line Francesco Da Fermo funzionario del
settore salute mentale e dipendenze patologiche della regione Emilia Romagna, Barbara
Leonardi psicologa collaboratrice settore salute mentale.
13. Un momento particolare è stata la tavola rotonda sull’importanza della cooperazione tra il
servizio pubblico e il privato sociale, coordinata da Lorena Carpi. Sono intervenuti: Andrea
Castellani Coordinatore area dipendenze Comunità educativa “San Maurizio Borghi”,
Dott.ssa Giovanna Maria Latino Dirigente medico Psichiatra VOD dipendenze patologiche
Forlì, Carmelina Labruzzo Assessore ai servizi sociali comune di Cesena e Valle del Savio,
Cristian Gianfreda Assessore alla Sanità e Servizi Sociali Rimini, Elisa Giannini Assessore
ai Servizi Sociali comune di Longiano, Lucia Pazzaglini Assistente Sociale comune di
Longiano, Paola Zomegnan Pedagogista responsabile della Comunità terapeutica per
alocolisti e giocatori patologici “Papa Giovanni XXIII”, Teo Vignoli Direttore UO
dipendenze patologiche Rimini, Dott.ssa Federica Righi Tossicologa SERD Forlì. Ognuno
di loro ha messo la propria esperienza nella rete territoriale, sottolineando l’importanza della
contaminazione tra le varie realtà.
14. Queste conclusioni verranno inviate all’AICAT ed all’ARCAT dell’Emilia Romagna, alle
ACAT presenti, al centro dipendenze alcol-fumo Rimini, al servizio delle dipendenze di Forlì
Cesena ed alla rivista Camminando Insieme per una più ampia diffusione.

 

 

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