Premettiamo subito che l’alcol essendo una droga è altamente tossico come tutte le droghe conosciute.
La Tolleranza alla quantità di alcol, altro non è che la risposta dell’organismo nel tentare di metabolizzare la sostanza tossica.
Quando aumenta la tolleranza all’alcol si è intossicati e ci si stà avvicinando alla dipendenza (disturbo da abuso di sostanze alcoliche)
Il grado di intossicazione all’alcol ed il grado di dipendenza viene spesso definito come: “io l’alcol lo reggo bene“, con ciò si sta dichiarando che l’abuso della sostanza aumenta regolarmente e che è necessario porsi il problema quanto prima.
Si puo prevedere un periodo di astensione dall’alcol breve per valutarne il grado di intossicazione.
Il prof. V. Hudolin, suggeriva alle persone che dichiaravano di non avere problemi con l’alcol, di misurare la loro convinzione facendo un semplice test.
Astenersi totalmente dalle bevande alcoliche per un periodo di sole 6 settimane in prossimità di feste comandate. Chi vi riusciva senza problemi poteva affermare con certezza che non esisteva in lui nessun rapporto di dipendenza dalla sostanza.
Nelle Società la cui cultura considera l’alcol come alimento ed elemento di convivialità e dove viene accettatal’usanza di ubriacarsi durante le feste (Room e Maleka, 2000) si verifica spesso il fenomeno di una tendenza ad una alta tolleranza all’acol.
La teoria epidemiologica-statistica, elaborata da Lederman (1964), ha dimostrato che il consumo medio pro capite di alcol è proporzionale alla prevalenza dei problemi alcolcorrelati.
La quantità di alcol ingerita senza apparenti segni di ubriachezza (Tolleranza) tende ad aumentare secondo diversi fattori come gli aspetti fisici (peso, altezza), gli aspetti socio-economici (ambiente esterno e qualità della sostanza ingerita) e gli aspetti genetici (razza, DNA).
Ecco come interpretava la ‘Tolleranza’ il Prof. Hudolin nel suo ‘Vincere l’Alcolismo’:
Il bere sostanze alcoliche per un tempo prolungato può condurre un certo numero di persone all’alcolismo.
Esso si manifesta con una progressione precisa: all’inizio si nota un’associazione all’alcol e un’assunzione sempre maggiore delle bevande alcoliche che nel linguaggio professionale viene chiamato ‘aumento della tolleranza’ col incremento dell’uso.
Questa è la fase del cosiddetto bere sociale, quando cioè l’alcol viene bevuto in compagnia, con amici e fuori dall’orario di lavoro.
La quantità bevuta dipende dalla tolleranza ed è differente dell’uno all’altro bevitore moderato.
Poi quando cominciano le forme più pericolose del bere inizia a manifestarsi pienamente ‘bere problematico’.
Il soggetto ha vari problemi sanitari, familiari, lavorativi e sociali senza essere ancora alcolista.
Più tardi il soggetto inizia a bere prima di cominciare il lavoro e poi piccole quantità, costantemente, per tutta la giornata, giungendo a sera, a volte, anche ubriaco.
E’ questo modello più frequente ma non l’unico che caratterizza il comportamento dell alcolista.
All’inizio dell’alcolismo appaiono le ‘amnesie alcoliche’ o ‘palinsesti’ alcolici come li chiama Jellinek.L’alcolista non ricorda il periodo delle ubriachezza.
Dopo una ubriachezza forte anche Il bevitore moderato non si ricorda, o si ricorda solo parzialmente dell’accaduto durante la sbornia.
Poi col passare del tempo si verificano amnesie che compaiono anche dopo l’assunzione di quantità minime di alcol, molto minore rispetto alla quantità precedentemente sopportate senza problemi.L’alcolista perde ben presto la capacità di controllo delle quantità di bevande alcoliche che ingerisce e va spesso in conto numerose disturbi di carattere psicologico, fisico o sociale.
Quando una persona inizia a bere passa dell’astinenza al bere moderato.
L’alcolista che una volta sopportava grandi quantità di alcol, su ubriaca assumendo quantità minori.