Ansia ed Alcol

Ansia e Alcool: il ruolo dell’ansia sociale nello sviluppo dell’alcolismo

Un recente studio mostra come l’ansia sociale è il maggior predittore dell’alcolismo rispetto agli altri disturbi d’ansia

  L’alcolismo spesso costituisce una risposta alle situazioni che generano ansia. Tuttavia esistono diverse tipologie di disturbi d’ansia: qual è in particolare il ruolo dell’ ansia socialenell’uso o abuso di alcol?

Erica Ben

Di tutti i disturbi d’ansia, l’ ansia sociale risulterebbe avere un effetto diretto sul rischio di sviluppare una dipendenza da alcol.

Lo indica una nuova ricerca della Norwegian Institute of Public Health.

Attraverso la somministrazione di interviste semi-strutturate ad un campione di 2,801 gemelli adulti, i ricercatori del presente studio hanno valutato la correlazione tra alcolismo, disturbo di ansia sociale, disturbo d’ansia generalizzata, disturbo da attacchi di panico, agorafobia e fobie specifiche. Ciò che è emerso è che, tra le diverse tipologie di disturbi d’ansia, il disturbo di ansia sociale è quello che aveva una più forte correlazione con l’ alcolismo.

Nello studio, il disturbo di ansia sociale ha infatti predetto la presenza di sintomi collegabili all’ alcolismo in maniera nettamente superiore rispetto agli altri disturbi d’ansia. In aggiunta, questa tipologia di distubo è risultata correlata a un più alto rischio di sviluppare successivamente una dipendenza da alcol. Non è stato lo stesso per gli altri disturbi d’ansia.

In conclusione

Questi risultati suggeriscono che gli interventi tesi alla prevenzione o al trattamento dell’ ansia socialepotrebbero avere un ulteriore effetto benefico nella prevenzione dell’ alcolismo.

Secondo i ricercatori, è fondamentale riconoscere che molti individui che soffrono di questa tipologia di disturbo non sono in trattamento: questo vuol dire che abbiamo un potenziale sottoutilizzato, non solo per la riduzione dell’enorme quantità di diagnosi di ansia sociale, ma anche per la prevenzione di problemi relativi all’ alcolismo in comorbilità con tale disturbo.

A tal proposito, la terapia cognitivo-comportamentale e le sue esposizioni controllate alle situazioni temute ha mostrato ottimi risultati.

 

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