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Aspettando Assisi 2020
Spunti e Testimonianze dai Club in tempo di Covid-19
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Con il contributo di tutte le Famiglie dei Club Acat:
-di chi ha partecipato
-di chi ha scritto
-di chi avrebbe voluto farlo
Buongiorno!
Ecco l’ultimo tema che vi proponiamo “Come salviamo, curiamo la bellezza del mondo e nel mondo”
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Lo strano, nuovo e difficile tempo che stiamo vivendo ci ha obbligati ad annullare il nostro annuale incontro ad Assisi. Ci ha fatto però anche scoprire che grazie al mondo digitale è possibile mantenersi in contatto e in questi due mesi sono sorte molte iniziative locali che cercano di rendere meno pesante il divieto di incontro fisico. Abbiamo così pensato di far partire un percorso fatto di scritti, video, foto, disegni, che ci porti a sviluppare pienamente il tema “Il valore politico della sobrietà” nel Congresso del prossimo anno. Questo gruppo nasce appunto come un inizio di questo percorso. Il giorno venerdì 8 maggio verrà aperto e verrà data la possibilità a tutti di pubblicare. Verranno affrontati principalmente tre temi e ci saranno alcuni interventi preordinati. Questo il programma: – venerdì 8, dalle ore 14.00: Saluti istituzionali – sabato 9, mattina: “Come mi prendo cura nella quotidianità della sobrietà” – sabato 9, pomeriggio: “Come sostengo, curo politiche della sobrietà” – domenica 10, mattina: “Come salviamo, curiamo la bellezza del mondo e nel mondo” – domenica 10 pomeriggio: saluti finali
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I contributi Visuali:
I Saluti di Franco Marcomini:
Franco Marcomini: Nostalgia di Assisi
Franco Marcomini: Coltivare la bellezza nella relazione
La sobrietà e la Politica: una tensione ideale
I saluti di Padre Salezze:
I Saluti del Prof. Paolo Dimauro:
https://www.facebook.com/gcencetti/videos/10222468484290223/?t=9
Padre Bernardo Gianni:
https://www.facebook.com/100010985312557/videos/1133805013662332/
La nostra amica Fabrizia ACAT di Portogruaro (la nostra pianista di Assisi) ci invia questa breve registrazione in onore del Congresso. Grazie Fabrizia!
https://www.facebook.com/gcencetti/videos/10222478845349243/
Il Dott. Peppino Nicolucci sul tema della bellezza:
https://www.facebook.com/gcencetti/videos/10222488351226884/
E noi aggiungiamo un ringraziamento a Valentino Patussi!
https://www.facebook.com/gcencetti/videos/10222490515440988/
Il contributo del Vice Presidente della Toscana Simona Rossi :
https://www.facebook.com/gcencetti/videos/10222485226668772/
Anche Valentino Patussi ci ha mandato io suo contributo! https://www.facebook.com/gcencetti/videos/10222486359937103/
Pia di Berardino:
Ciao Amici di “Verso Assisi 2021”.
Questo è il mio pensiero sui temi proposti.
Sono facilitatrice del Club di Ecologia Familiare “La Rinascita” di Tagliacozzo (AQ).
Buona lettura…☺️
Vivere la bellezza
Camminiamo felici su questo giardino di Eden
ma non calpestiamo alcun fiore
e l’abbondanza dilaga, quando al mattino
lodiamo il nostro Dio per essere vivi.
Distogliamo lo sguardo da spettacoli manipolanti
che hanno già danneggiato le giovani menti.
Passano le intemperie della vita
senza vincitori ne’ perdenti.
Con slancio vitale, uniti nell’ambiente
viviamo in armonia,
non prendiamo più del necessario.
Circondati dalla bellezza della semplicità
risorgeremo a vita nuova
senza menzogne e deliri di onnipotenza,
ma con umana umiltà
che sanifica, come una carezza protettrice,
questa terra offesa e trasfigurata.
Coltiviamo il candore, la libertà, la giustizia,
l’arte, la poesia e la passione per la vita.
Diretti verso il limite, ripensiamo tutto.
Mentre il buio si nutre dei colori dell’aurora
viviamo immersi in questa bellezza.
Lina Fenocchio
Anni fa’ in viaggio con amici decidemmo, di fermarci nel Mugello a Barberino e a piedi salimmo a Barbiana dove Don Lorenzo Milani ha costruito la scuola per i ragazzi del paese , un prete di frontiera rivoluzionario che credeva nella libertà attraverso l’istruzione è alfabetizzazione.
Ricordo ancora il mio stupore nel leggere sulle porte di ogni aula la parola I CARE che significa MI INTERSSA .
Mi chiedo oggi per me …. che significato ha questa piccola parola , l’interesse e’ un legame , e’ ciò che avvicina qualcosa o qualcuno… che invita alla partecipazione , al coinvolgimento . Un ponte che collega e permette il passaggio l’incontro con l’altro per potergli dire ci tengo mi
Interessa.
Con l’augurio che questo interesse possa arrivare al cuore ad ognuno di noivi mando un grande abbraccio.
I’CARE.
Lina Fenocchio
Matteo Cappelletto
Vi ringrazio del lavoro, della passione, della forza.
Ci ha tenuti in contatto con l’esterno. Ci ha fatto sentire forse meno soli.
Ci ha permesso di cogliere le sfumature fuori dai nostri spazi forzati. Ci ha permesso di cambiare aria.Ci ha permesso di non trascurare la BELLEZZA delle cose vere.
Di coltivare la voglia di uscire.
Di andare oltre ai nostri muri.
Ci ha permesso di sentire più vicine le RELAZIONI forzatamente lontane o trascurate.
Ci ha permesso di riscrivere le priorità.
Con SOBRIETÀ, con IMPEGNO, con NOI dentro.
Una finestra ci permette di guardare fuori o di guardare dentro?
Sicuramente ci permette di GUARDARE OLTRE.
Cambia la prospettiva, ma non cambia la VOGLIA.
Tante FINESTRE che si aprono al mondo.
Tante VITE che si cercano. Insieme. Una comunità fatta di persone, di esempi, di fiducia e di forza.
Con sempre più FINESTRE aperte.
Dentro e fuori, insieme.
Enri Trovati
Da dove veniamo?
Dove andiamo?
Cosa facciamo?https://www.facebook.com/100005864835498/videos/1512277508977729/
Crivellari Sandro
IL VALORE POLITICO DELLA SOBRIETA’
Sin dai tempi più remoti l’uomo ha sempre cercato di indirizzare il proprio intelletto verso un’azione per sviluppare un benessere superiore, un bene non solo personale ma un bene che appartenga alla dimensione di vita comune, dunque alla propria sfera famigliare e comunitaria.
Ma noi come tutti gli esseri viventi siamo un meccanismo davvero sofisticato ed estremamente delicato, il risultato a volte non coincide con le nostre aspettative, e negli ultimi 2000 anni tutto lo stress della vita ci ha portati a vivere come dei pendoli da un estremo all’altro non solo verso noi stessi, ma anche verso la natura e la terra che ci ospita.
Nostro malgrado tutti gli sforzi per ricercare un benessere spesso si vanificano con comportamenti errati, da questo disagio nasce l’opportunità e la necessità di intraprendere un nuovo cammino non più oscillante, ma equilibrato e soprattutto sobrio, da questa nuova consapevolezza germoglia dal nostro io un nuovo valore umano un nuovo noi, dove ognuno diventa un’immensa risorsa collettiva iniziando a lavorare e modificare il proprio comportamento in un agire sobrio.
Ma come orientarsi in questa miriade di strade che si prospettano all’orizzonte? Scegliere quella giusta non è affatto semplice, una scelta in base solo alla propria esperienza se pur di immenso valore forse non basta, si ha bisogno di una bussola, di un faro, che ci indichi la giusta rotta da intraprendere.
Si ha necessità di esperienze e testimonianze collettive da mettere a disposizione non solo per noi stessi ma per l’intera Società, un’ immenso patrimonio esperienziale maturato attraverso un percorso spesso di sofferenza e disagi.
Questo valore io e la mia famiglia lo abbiamo incontrato nel mondo dei Club e Acat , fari sparsi nel mondo ad indicarci la giusta via, una via di rispetto di ascolto e d’amore……….
Sandro Famiglia Club 150 A.c.a.t. Zona Ovest (TO)
Alessandro Toniolo
Chiedo scusa per il ritardo. Sono sicuramente fuori tempo massimo, ma prima di scrivere le mie riflessioni ho dovuto ragionarci un po’ su. Poichè adesso la mia mente è stracolma di pensieri, immagini, sensazioni… è arrivato il momento di liberarla un po’ e scrivere qualcosa.
Sono cattolico cristiano ma non praticante. Ho sempre considerato Assisi un posto molto speciale. Molto ‘religioso’, esclusivo, quindi sicuramente non alla mia portata. Mi sbagliavo. Quando sono venuto al congresso per la prima volta due anni fa, ho scoperto che in realtà Assisi è si un posto speciale, ma lo è perché si respira un’atmosfera di quiete ed intimità che non si ritrova da nessun’altra parte. Quando sono arrivato non conoscevo nessuno, ad eccezion fatta per poche persone che, come presidente di Acat ho incontrato ai forum, agli Interclub regionali o a qualche incontro a cui ho partecipato. Nessun problema: ho scambiato quattro chiacchiere un po’ con tutti ed era come se ci fossimo conosciuti da sempre.
I miei pensieri vanno al nostro essere Associazione, al Bene Comune, all’accoglienza al rispetto reciproco, al non lasciare indietro nessuno, al fare le cose (piuttosto che dirle)… Ad Assisi ho trovato tutto questo ed anche di più. Anche mia moglie Francesca che è un po’ refrattaria a partecipare ad incontri di questo tipo, è venuta con grande entusiasmo.
Penso anche al fatto che tutti insieme siamo un popolo che può dire molto, specie in questo momento così difficile per tanti di noi. C’è chi è senza stipendio da 2 mesi, chi ha perso il lavoro, chi lo stava cercando ma ora è diventato impossibile trovarlo. Tutte ragioni che spingono verso la bottiglia o altri ‘supporti’. Per cui grande è la nostra attenzione verso gli amici in difficoltà.
Bellezza, sobrietà, amicizia sono aggettivi che mi piacciono molto, perché rappresentano ciò che noi siamo diventati dopo aver cambiato le nostre abitudini, il nostro stile di vita. Le relazioni (sane) arrivano di conseguenza, ed il Congresso di Assisi rappresenta il punto più alto nelle relazioni interpersonali, la trascendenza del proprio essere ‘umano’.
La Politica, quella vera, non quella farcita di odio e notizie false che spopola su internet, è la sintesi di tutto questo, mettendo la persona al centro di tutto.
Magari noi con il nostro essere sobri, belli (dentro e fuori) e rispettosi di noi stessi e degli altri non cambieremo il mondo. Però almeno possiamo gettare il famoso sassolino nello stagno… e vedere cosa succede.Alessandro
Acat Basso Vicentino
Alina Ioana ha condiviso un link.
Il valore politico della sobrietà è anche attivare racconti che rendano più sobri la distribuzione delle risorse economiche.
La bellezza del nostro amico Danilo Salezze che stamattina durante la messa ha ricordato e dato la benedizione a tutti noi!
Ilario Moretto
Dobbiamo vivere con grande speranza.
Nulla è più forte di questa.
La felicità appartiene a chi non dispera mai, qualsiasi cosa accada.
Tuly Sigalini
In ogni cellula del tuo pensiero lei vive, ti respira, ama con te, anche se tu ancora non lo sai.
Cogliendola negli altri riconosci la tua, la rendi reale, la arricchisci, contaminandola con le tue sfaccettature.
Accendila con colori che tutti possano intuire, vedere, donala a chi incontri e prendine da loro, a piene mani, sarà un moltiplicare le emozioni, sarà colmare spazi vuoti che nemmeno sapevi di avere dentro.
Gli Altri, con la loro Bellezza, sono una parte di noi, si incastrano perfettamente nei luoghi delle nostre fragilità, perché anche loro ci sono uguali.
Non perdere questa opportunità, regalatela, come si fa dopo un periodo difficile e si cerca una gratificazione, la Bellezza è tutto quello che ti serve, la Bellezza sei tu …
– Tuly Sigalini
Foto mia – Assisi 2019
Giada Perna è con Federico Baretta.
Mariella Bonello
Come salviamo, curiamo la bellezza del mondo e nel mondo.
Buongiorno a tutti sono Mariella Bonello Club La Pace di Dronero in provincia di Cuneo.. Piemonte!!
Sono così felice di appartenere a questa grande famiglia dei Club e in questi giorni, tramite Fb ed il gruppo Verso Assisi 2021, toccare con mano quanto abbiamo voglia di parlarci, testimoniare la nostra vita, confrontarci su questo tema così impegnativo ed altrettanto bello di Assisi 2020.IL VALORE POLITICO DELLA SOBRIETA’..
Davvero questo gruppo è Assisi nel cuore, come indicatoci da Padre Danilo…Quanti volti conosciuti, belli, sto vedendo da venerdì e quante riflessioni belle sto cogliendo!! Arriviamo da due mesi duri di chiusura, paure, certamente molto difficili per molti di noi, complicati e duri per altri. .Non abbiamo più potuto incontrarci nelle nostre riunioni settimanali di Club…quanto ci manca la nostra stanza, la routine della raccolta delle presenze, il diario scritto e letto a turno( con vari sbuffi e tentennamenti quando arriva il proprio turno di impegno)…Si, siamo stati creativi, ci siamo incontrati virtualmente o con il telefono..non abbiamo mollato nel sentirci e preoccuparci reciprocamente.. ma manca molto la presenza fisica del gruppo..
Ora, in questi giorni saremmo stati ad Assisi, avevamo già prenotato, deciso per il viaggio..eravamo già lì con il pensiero, ma non sarà così quest’anno.. ed allora l’AICAT ( GRAZIE DAVVERO MOLTO) ci è venuta incontro permettendoci di incontrarci a distanza e mantenere vivo questo viaggio…
Il tema di stamattina è davvero interessante ed a questo proposito voglio partire con queste frasi di poeti che amo molto:
La Bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e della luce che ne è venuta fuori
( Alda Merini)
La Bellezza è una forza che incute paura come la tempesta scuote al di sotto e al di sopra di noi la terra ed il cielo. La Bellezza è fatta di delicati sussurri parla al nostro spirito la sua voce cede ai nostri silenzi come una fievole luce che trema per paura dell’ombra. La Bellezza grida tra le montagne tra un battito d’ali e un ruggito di leoni. La Bellezza sorge da oriente con l’alba si sporge sulla terra dalle finestre del tramonto arriva sulle colline con la primavera danza con le foglie d’autunno e con un soffio di neve tra i capelli.(…)La Bellezza è un giardino sempre in fiore e una schiera d’angeli sempre in volo. La Bellezza è la vita quando la vita si rivela. ( Kahlil Gibran)
Si parla ora di come saremo noi, come sarà il mondo dopo questa pandemia..torneremo alla normalità? Cosa vuol dire ripartire? Io spero e voglio impegnarmi, con l’aiuto dei miei familiari e degli amici del club per una nuova vita, fatta molto delle cose che ho imparato in questo periodo: più silenzio, più meditazione, più bellezza, più consapevolezza del fondamentale, meno frenesia per il futile e il di più.
Sento che del bene sta venendo fuori anche da tutto questo brutto e abbiamo il dovere nei confronti di chi ha perso la vita, ha vissuto la solitudine, il dolore, la vergogna, il senso di colpa, di lottare ed impegnarci a cambiare ognuno qualcosa nella nostra vita. Questo sarà l’impegno da ora in avanti..e quindi..
Buon viaggio a tutti verso Assisi 2021
Da Giorgio
Val Della Torre 14/04/2020
LA SOBRIETA’ DIVENTA VALORE POLITICO NELL’IMPEGNO PER LA SALVAGUARDIA DEGLI EQUILIBRI ECOLOGICI E SOCIALI.
In questi anni, trascorsi assieme ed all’interno dell’ACAT, ho appreso moltissimi concetti e valori che sono fondamento del tendere alla sobrietà.
Da questi sono scaturite le modifiche comportamentali, che ho cercato di applicare all’interno della mia famiglia, del mio gruppo di lavoro, del mio gruppo di amici e, quando possibile, anche in ambiti di incontri meno “personali”.
Quando sono riuscito a farlo, vale a dire, quando il mio comportamento è stato il più aderente possibile ai valori fondamentali di amore, ascolto, tolleranza, rispetto, condivisione e sincerità, i risultati non hanno tardato a venire….tanto più ci ho creduto, tanto più sono stato felice di constatare come la mia stessa vita migliorasse. Così, quando l’empatia si è fatta reale, tutto è divenuto più chiaro e risolvibile.
Allora, se è vero che la sobrietà può essere lo stato a cui si tende, l’insieme che contiene tutti i comportamenti atti a rispettare il prossimo, il contesto sociale e, non per ultimo, l’ambiente fisico nel quale viviamo, ecco che diventa chiaro quanto essa stessa debba rappresentare il fondamento per sviluppare l’impegno nel salvaguardare i più deboli, umani o altre specie che siano, e l’ambiente nel quale tutti viviamo.
La parola politica, che oggi ha, purtroppo, un’accezione quasi esclusivamente negativa, è, invece l’insieme di tutte le nostre scelte quotidiane, di tutte le azioni che, direttamente o indirettamente permettono a tutti noi di cambiare e governare (cioè far funzionare), ognuno per il suo contributo, tutto l’insieme di cose che sopra ho citato.
E, riflettendoci, cos’è tutto questo insieme, se non il mondo stesso in cui viviamo e del quale molto spesso, ci lamentiamo?
A questo punto dell’osservazione su ciò che avviene ne scaturisce un ragionamento che, in qualche modo, diventa chiaro in me ma, allo stesso tempo, mi “inchioda” sulle mie responsabilità. Certo, le mie responsabilità!
Se io scelgo di vivere quanto più appieno possibile e quanto più tempo possibile i valori fondamentali della vita, tanto più le mie scelte saranno dettate, senza neppure farci caso, dal bene comune, da ciò che può cambiare in meglio il mondo nel quale vivo.
Mai, come in questo particolarissimo momento, gli avvenimenti mi aiutano a capire.
Un virus (elemento del tutto naturale) ha investito, prima un mondo più lontano (la Cina….è lontano…ma chissà cosa hanno fatto per prenderlo…), subito dopo, come una valanga, noi (la nostra Italia….del nord….del centro…del sud…..), e poi tutto il resto del mondo e dell’umanità. Se fossimo stati un po’ più altruisti, adesso ne avremmo giovato tutti!
Ciò chiarisce, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto tutti si sia importanti, soprattutto se ognuno riesce a pensare ed agire per il bene comune.
Ad esempio, se negli scorsi anni avessi scelto di combattere per dare un sostegno sanitario vero e migliore per tutti, oggi non ci sarebbe la stessa situazione critica negli ospedali e nelle strutture dove si ammalano e muoiono i nostri cari, i nostri nonni e tutti coloro che sono più sfortunati e deboli.
Lo stesso vale per il tessuto sociale in cui viviamo…bastava che io pensassi di più agli altri per scegliere poi di rimanere con più amici e meno oggetti da vivere da solo.
E l’ambiente fisico nel quale vivo? Beh, per questo la mia miopia è stata ancor più grande! Appartengo alla generazione che più di ogni altra ha influito negativamente sulle condizioni ambientali e che ha depredato ed insozzato il pianeta (acqua, terra, e cielo) come tutta l’umanità, dalla sua prima apparizione, non era riuscita a fare fin ora.
Quindi, sì, sono certo che se vogliamo ancora avere l’occasione per un mondo migliore, che più sia confacente alle nostre esigenze fondamentali, e non ai nostri interessi privati e personali, la Sobrietà è l’unico fondamento possibile affinché il nostro impegno divenga realmente politico (quindi vero, fatto di scelte e responsabilità) e permetta di salvaguardare davvero il complesso equilibrio ecologico sociale sul quale poter contare, per noi e per i nostri successori su questo pianeta.
NOI UMANI NON SIAMO I PADRONI MA, DAL MOMENTO IN CUI ABBIAMO DECISO DI PRENDERCI CIO’ CHE VOGLIAMO, DOBBIAMO ASSUMERCI LA RESPONSABILITA’ DELLE SCELTE CHE FACCIAMO!…PENA LA NOSTRA STESSA ESISTENZA..E CERTAMENTE, DA SUBITO, LA QUALITA’ DELLA NOSTRA VITA.
Giorgio
Liliana Bertolini ha condiviso il suo primo post.
Elena Furgatto
Acat Portogruarese (Ve)-Paola Geretto-
Il valore politico della sobrietà
Verso Assisi 2021
Parlare di politica e sobrietà non è affatto facile perché questi due termini portano con se concetti complessi. Cercherò di definire ciò che intendo col termine di politica, termine antico usato già da Aristotele: la scienza e l’arte di governare cioè la teoria e la pratica che hanno per oggetto la costituzione e la direzione della vita pubblica, l’organizzazione, l’amministrazione dello stato. Non solo: politica è l’impegno sociale, l’affermazione del bene comune, la volontà di eguaglianza e pari dignità tra tutte le persone qualsiasi sia la loro classe sociale, provenienza, religione, cittadinanza attiva e fare rete. Sobrietà, stando al vocabolario si riduce a qualità di chi è sobrio, avvero persona moderata. Per noi dei Club la sobrietà è molto di più: è uno stile di vita che ricerca il bene comune, la valorizzazione della unicità di una persona, il valore di ognuno, la dignità personale a fronte di una società che tende a massificare, spesso con valori effimeri. Per noi la ricerca del bello, della felicità sia nella vita quotidiana sia nel mondo che ci circonda ci fa apprezzare la bellezza quotidiana; di qui il valore del bello, del giusto e un rifiuto del superfluo. Da ciò deriva lo sviluppo del senso critico che ci spinge a dar voce ai problemi sociali. E proprio a partire dal dibattito sui problemi sociali, che fa parte della nostra idea di sobrietà, che ci congiungiamo con la politica poiché essere sobri tende ad influenzare la società che ci circonda con un grande movimento che rifiuta l’omologazione e anelita alla libertà di pensiero e di azione.
Beatrice Terrigno ha condiviso il suo primo post.
Buonasera a tutti, scrivo queste parole chiedendomi: riusciremo ancora ad abbracciarci? Sembra impossibile adesso e forse ci resterà addosso ancora per tanto tempo questa difficoltà innaturale.. riflesso di un comportamento imposto dalla situazione e che non riusciremo a dimenticare facilmente.
Invece l ‘abbraccio dovrà diventare il nostro lasciapassare per la vita che ritorna. Un rito propiziatorio per esorcizzare questo momento che ancora non è passato, ma soprattutto dobbiamo essere forti per affrontare l’incertezza che verrà.
Perché oltre all ‘abbraccio il virus ha in qualche modo contagiato anche la nostra idea di futuro …
è qui che penso alla “sobrietà “di come affronteremo questa nuova vita….alle scelte che dovremo fare…
E quanto sarà importante nei giorni che verranno stare insieme nel “bene “….perché solo se staremo insieme affronteremo questa tempesta con forza e determinazione.
Beatrice Terrigno (Acat Mestre)
Graziella Rizzetto
Franco Marcomini
Ed ecco il primo video della giornata, sul tema della bellezza. Grazie a Valeria Matteucci per il contributo!
https://www.facebook.com/gcencetti/videos/10222478790147863/
Un saluto virtuale dal Club Rinascita di Cisterna di Latina perché anche se lontani siamo vicini con il cuore
Andrea Censi Maria Morelli @Maria candilio Maurizio Stecca Nadia Piva
https://www.facebook.com/bragoni/videos/10217406055652525/
Flaviana Conforto ci ha mandato questo video su una sua bellissima riflessione sul nostro tempo
https://www.facebook.com/gcencetti/videos/10222485408193310/
Peppino Nicolucci ha condiviso il suo primo post.
grazie a tutte le persone che hanno permesso di rendere la presenza virtuale in Assisi come una grande comunita’ reale dove abbiamo potuto toccare con mano la grande potenza dei club e il grande dono dell’amicizia, solidarietà, impegno civile soprattutto in questo momento di mesta solitudine. Che questo possa essere un momento per riprendere il cammino nell’unità del pensiero e dell’azione liberandoci di ogni egoismo concettuale e ideologico…
buon lavoro aspettando Assisi 2021
Milva Ostolani
Brunella Leonessi
Il Club VITA NUOVA di Aprilia vuole partecipare a questo Congresso di “ASSISI 2020” condividendo il ricordo di Diamante Foresta, Servitore-Insegnante venuto a mancare il 22 giugno 2019, attraverso il video curato e realizzato da Cristian Biccari membro del nostro Club.
Diamante è stato per tutta la nostra comunità un esempio di sobrietà, sapendo tessere legami sinceri e validi con tutti, dalle istituzioni locali alle altre associazioni, sempre testimoni dei nostri eventi.
E’ stato esempio di disponibilità all’ascolto, alle richieste di aiuto, accogliendo il disagio, motivando e sostenendo le persone con il suo carisma.
“Sei arrivato come un chicco di grano e sei andato via come una spiga donando altri chicchi di grano pronti a germogliare. “
E’ questa la tua eredità, è questo ciò che ci hai lasciato.
Grazie dal Club VITA NUOVA
https://www.facebook.com/brunella.leonessi/videos/10215518785715867/
UmbertoeGiusy Miriello
Infine un ricordo ad una persona straordinaria CIAO RENATO rimarrai nei cuori della Basilicata
Saluti da Michele Sforzina:
https://www.facebook.com/gcencetti/videos/10222488320426114/
Tiziana Fanucchi Vice Presidente AICAT
https://www.facebook.com/gcencetti/videos/10222464147821814/
Laura Padula
È un caso che il tema della bellezza capiti in coincidenza con il giorno della festa della mamma.
Le mamme che sono così belle nella loro forza e tenacia, capaci di sopravvivere a tutto, sostenere ogni peso e infondere la loro forza nei figli; le madri in grado di piangere in silenzio per il bene dei loro figli, capaci di andare incontro ad ogni fatica e far credere che non ci sia nulla di faticoso in quello che fanno. E le madri partoriscono figli che prenderanno le loro strade, a volte sbagliate, a volte diverse, a volte controverse, distanti dalla normalità. Partoriscono figli che si perdono per poi ritrovarsi, si ritrovano per perdersi ancora, finchè non si fanno scovare da qualcuno che li accoglie.
I club sono una grande madre, che accolgono, nutrono e partoriscono nuovi figli, nuove persone da dare al mondo, persone rinnovate rispetto al loro percorso di vita. La grande madre che accoglie anche il marcio, il dimenticato, il soffocato, per dargli nuova luce e splendore.
Può essere questo il mondo dei club, nella sua bellezza esistente, nel suo mondo circoscritto, ma aperto all’intero mondo.
Milva Ostolani
Un saluto un abbraccio ed un sentito grazie a tutte le meravigliose persone che ho incontrato lungo i virtuali sentieri che ci guidano VERSO ASSISI 2021….. Le vostre parole di bellezza e sobrietà mi hanno accarezzato l’anima e riempito la mente e il cuore 🙏❤️🌈
https://www.facebook.com/milva.ostolani/videos/1162883900719661/
Maria Santa Lorenzini
Riflessioni in solitudine …”Verso Assisi 2021”
Il covid e la quarantena imposta ,inaspettata ti mettono direttamente a confronto con la realtà la tua …( S.I…club di Roma ..psicoterapeuta nel quartiere dove vivo ) fatta soprattutto di sociale ,rapporti , realazioni .Ho una vita costellata di incontri storie ..successi ,delusione ,tristezza ..
il sociale la mia vita !Sicuro devi credere in qualcosa per avere la forza di non mollare ,in tempi normali ..in tempi di pandemia ti ritrovi improvvisamente sola ..🤦♀️Quanto tempo per me ! Per riflettere ..per capire ..allora mi sono chiesta ( oltre tante altre cose ) cos’è la Sobrietà per me ?? Non ho avuto il problema dell’alcol ma per motivi legati alla mia professione ho incontrato il mondo dei club nel lontano 1988 al San Camillo di Roma …ho incontrato la “ lotta “ alla Sobrietà …Non era la mia ..io mi sentivo Sobria ..non bevevo …anzi se devo dirla tutta ..l’approccio con l’alcol era divertente…avevo uno zio anziano che beveva di brutto e ne faceva di tutti i colori …compreso il fatto che scambiava i secchioni dell’immondizia per persone e a me questa cosa da adolescente …mi faceva un sacco ridere …Poi gli studi la laurea il tirocinio …l’incontro diretto con i membri di Club! Avrei dovuto incontrare la nostra mitica dott.Elvira Parasileno che quel giorno fatalità non venne ..ma vennero direttamente le famiglie del club
Fui introdotta da un medico alla Grande :”E’ una nuova dottoressa si occuperà di voi ..è bravissima “
Nella realtà tremavo come una foglia ..non sapevo nulla ! Ne chi erano le persone ne’ tanto meno avevo mai sentito parlare di alcolismo e del Prof .Hudolin …la nostra facoltà si fermava a Freud !!
Quello che mi è rimasto impresso di quel giorno e che mi ha dato l’input a continuare ad Esserci è stata la spontaneità delle famiglie !
Si sono aperte ,mi hanno accolto mi hanno trattato come una persona del gruppo !! Per prudenza ..io non avevo aperto bocca ! Fedele al giuramento che le parole per noi psicologi sono sacre !!
È passato tanto tempo da allora ..e sono rimasta nel club ..pur avendo fatto tante altre cose nella vita ..perché il Club mi ha fatto crescere come persona ..come donna ,mamma ,psicologa e chi più ne ha più ne metta ! Ho imparato l’ ascolto e la disponibilità ..ma non solo ..la messa in discussione e la mia Sobrietà !
Parto da me come ho imparato a fare nel Club ..non posso parlare di Sobrietà se non sono sobria ! Non solo se non sono libera dalle sostanze ,ma se assumo comportamenti che contraddicono la lotta e il rispetto per la vita ,l’Ambiente ,gli altri
Così ho imparato a cercare la “ mia sobrietà “ tutti giorni ed applicarla a tutto ciò che mi capita e la vita mi mette di fronte !!
Da un po’ di anni grandi prove mi sono state “ riservate “dalla vita : il terremoto,una brutta malattia di mio marito ..il covid ,la pandemia ..e tante altre cose che non sto qui a specificare …sarebbe troppo lunga !! Ogni volta mi chiedo perché ?? Perché a me ,a noi .. Come faccio ? Trovo sempre la stessa risposta …che mi viene dal Club ..apri il cuore al bello della vita ..Esserci ..cercando il modo di superare il problema guardandolo in faccia ..e cercando le soluzioni ..senza paura e /o scorciatoie ..ci sono tante cose belle che a volte non vediamo presi dall’egoismo o dai falsi valori !!
Ecco per me questa è’ sobrietà !! E tutti insieme come Comunità del Mondo dei Club e dei Valori ..altroché se possiamo fare politica !!
Rispettiamo le regole
Stiamo a casa ..usiamo le mascherine ..siamo distanti ma non lasciamoci Ne usciremo insieme piu forti di prima !!
Siamo fortunati abbiamo tanti strumenti in più per comprendere che la nostra salute e quella degli altri passa anche attraverso il nostro comportamento !! Tutto torna ..insieme ..anche se è difficile cambiare abitudini ..ma noi del mondo dei Club lo sappiamo e lo possiamo fare ! Forza a tutti noi !
Un abbraccio vi voglio bene ! Grazie di Esserci
Ph con Elvira Parasileno e alcuni soci fondatori prima Arcat Regione Lazio
CGiulia Cencetti
ASSISI 2020
Sono Calciano michele membro di CLUB ” la Santa famiglia” serv.ins.Umberto Miriello
Buona sera innanzi tutto porgo un caro saluto con un forte abbraccio a tutti,vi dico che mi mancate come mi manca quel posto in terza fila dove ero solito sedermi,spero tanto che il 2021 ci riabbracciamo tutti per godere del sorriso dei vostri occhi.
COME MI PRENDO CURA NELLA QUOTIDIANITà DELLA SOBRIETà
Come ho letto il titolo mi è tornato in mente la frase che ho detto ad ASSISI,cinque anni addietro, la voglio ripetere poi vi spiego perché:
LA SOBRIETà NON è QUALCOSA CHE TI CADE TRA LE BRACCIA, MA SI CONQUISTA GIORNO PER GIORNO NEI TEMPI E NEI MODI CON TUTTE LE DIVERSITà DI OGNIUNO DI NOI.
Questa frase la ritengo come un seme di GRANO, che il contadino semina per poi avere il raccolto, non lo fa una sola volta, ma lo fa tutta la vita, DIO e salute permettendo.
GRAZIE UN CARO SAUTO A TUTTI
Michele Coro
Penso che questo sia un momento particolare, dove ognuno di noi merita di essere ascoltato. Dopo un periodo di isolamento sociale come questo, ognuno di noi può diventare il promotore di un nuovo modo di vivere il mondo con sobrietà. Ognuno a modo suo deve contribuire nel educare i più piccoli a vivere responsabilmente con valori sociali che si sono smarriti, travolti dalla frenesia consumistica dei nostri tempi. Tornare a mettere la persona e le relazioni al centro rispettando i naturali tempi di relazione e soprattutto ora che ci siamo riappropriati del nostro tempo e della sua importanza a trasmettere il valore del tempo ai più piccoli e a chi ci circonda……. Michele Coro
Alessandro Bandino
Buongiorno a tutti, a voi il nostro contributo su “Come mi prendo cura nella quotidianità della sobrietà” e “Come salviamo, curiamo, la bellezza del mondo e nel mondo”
Un caloroso saluto dall’ ARCAT Sardegna!
https://www.facebook.com/alessandro.bandino.39/videos/107250204321084/
Alessandro Bandino
Cari amici, vorremmo condividere con tutti voi un contributo fatto dalla Sardegna in occasione di questo “particolare” Congresso di Assisi! Buona visione!
https://www.facebook.com/alessandro.bandino.39/videos/106579321054839/
Cristina Belli
LA SOBRIETÀ È INSIEME 👨👩👦👨👩👧👦👨👨👧👨👦👩👧👩👩👧👨👨👧👧👨👨👧👦👩👦
Forza, impegnamoci nel dialogo! Il potenziale di un singolo individuo è illimitato. La fresca determinazione di una persona stimola quella di un’altra è di tante altre ancora, come onde concentriche , provocando un movimento di rigenerazione.
CLUB 161
Acat Cesena
Arcat Emilia Romagna
https://www.facebook.com/cristina.belli.58/videos/3338555072861481/
Maria Santa Lorenzini
Grazie a tutti
Dopo Assisi ..una corsa sulla piana di Castelluccio …ci stava sempre
Qui il Signore …si è proprio divertito a dipingere …un quadro naturale fatto di fiori di mille colori !!
Anche quest’anno ,nonostante tutto ..la natura sta facendo il suo corso …e li …spuntano i primi fiori …Noi aspettiamo..per poterci spostare ..in Zona Cesarina …ovviamente ❤️😁😁💪💪Buon rientro nelle ns Comunità!E’stato bello Essere insieme
Simona Rossi
Buon Assisi a tutti dovunque vi troviate, noi ci siamo.
Cisiamo#versoAssisi2021#ilfuturosiamonoi💪🏻
Simona
Acat Sesto Fiorentino-CampiBs-Peretola-Firenze
Ilario Moretto
Dalla mattina alla sera.Oggi e ancora domani. Agire di propria iniziativa .incontrare persone e istaurare il dialogo. Questo è il giusto modo di vivere per gli esseri umani
Roberto Uccelli
Il nostro pensiero sulla sobrietà : Club S.Giovanni di Chiaromonte.
Stefano Alberini
“Ci vuole sempre qualcuno da odiare per sentirsi giustificati nella propria miseria.”
Una delle citazioni più condivise di Umberto Eco.
PierFranco Severi
Ornella Ancarani
L’alcolismo giovanile è un fenomeno che crea una particolare preoccupazione, perchè coinvolge tantissimi giovani e giovanissimi.
Affrontare il tema dell’alcolismo giovanile non è sempre facile, perchè ci si confronta con un problema che, spesso viene sottovalutato.
I giovani usano spesso l’alcol come una sostanza che dà “piacere” e che aiuta a trascorrere una serata con gli altri, poichè abbatte i freni inibitori e rende più “facile” comunicare.
Ciò che rende particolarmente preoccupante il problema dell’alcolismo giovanile è anche legato al fatto che fino all’età di 25 anni circa, nel corpo umano non sono ancora presenti gli enzimi destinati alla metabolilzzazione dell’alcol.
Le bevande alcoliche, quinidi, per i giovani risultano molto più nocive rispetto ad un adulto, perchè l’etanolo contenuto in tutte le bevande alcoliche , non può essere scomposto in sostanze più tollerabili.
Capita spesso, purtroppo, che di fronte ad un insuccesso scolastico, ad una lite familiare, per fare qualcosa di diverso in gruppo, per assomigliare agli adulti o per mille altri motivi, molti giovani cominciano a consumare alcol.
Questo modo di fare, però, se non viene affrontato tempestivamente porta facilmente all’insorgere di un “meccanismo di compensazione” e sfocia rapidamente in una vera e propria dipendenza.
Per tentare di risolvere il problema dell’alcolismo giovanile è necessario affidarsi a degli esperti, in modo tale da porre fine ad un fenomeno che può provocare come sappiamo gravi conseguenze.
In proporzione alla quantità assunta, l’alcol determina un crescente rallentamento dei riflessi oltre a una diminuzione della capacità di concentrazione. Il suo consumo provoca gravi danni agli apparati digerente, cardiovascolare, endocrino-riproduttivo. Ogni anno, in Italia, circa 40.000 persone muoiono a causa dell’alcol per incidenti stradali, domestici, sul lavoro e per malattie causate dal consumo cronico di questa sostanza (cirrosi epatica, tumori, infarto del miocardio, ecc.).
La scelta giusta è chiedere aiuto !
Molto importante è la collaborazione con le Associazioni di auto-mutuo aiuto Alcolisti Anonimi, Al-Anon (familiari di alcolisti) ACAT ( Associazione alcolisti in trattamento) ed eventualmente le Comunità terapeutiche specializzate !
LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO
Associazione Clubs Alcologici Territoriali (ACAT), formata da famiglie che hanno al loro interno almeno una persona che ha avuto – o che ha – problemi di dipendenza da alcol
Alcolisti Anonimi (AA), presente in tutte le regioni con circa 500 Gruppi, composta esclusivamente da alcolisti in recupero.
Gruppi Familiari Al-Anon, l’Associazione di promozione sociale composta da familiari e amici di alcolisti.
Laura Padula
Vorrei condividere un’esperienza vissuta presso l’ospedale di Parma, che ha dato la possibilità attraverso la scelta di psicologi, di far riavere ai familiari delle vittime di covid, i loro effetti personali.
Credo che in un momento di “bruttezza” e isolamento che stiamo vivendo, per rimanere nel tema della bellezza e della condivisione al mondo di questa, sarebbe bello che ognuno potesse entrare in questa storia narrata, e respirare, nonostante il lutto, il piacere del ricongiungimento.
La merendina dell’infanzia
D. arriva in anticipo rispetto all’orario del suo appuntamento ed aspetta fuori dalla porta. È una porta a vetri, classica porta da ospedale, che nasconde quello che c’è, dietro un vetro opaco.
D. aspetta che un operatore la faccia entrare per quel compito per cui è stata chiamata. Non doveva essere lei a ritirare gli effetti personali; sarebbe dovuto venire il padre, che per questioni di malattia, ha preferito delegare alla figlia questa delicata operazione.
D. è una ragazza giovane; guardo la sua carta d’identità. Mi affaccio, dico che sono pronta; ho appena finito un altro incontro con commozione. L’uomo che ho visto si è dato il permesso di piangere quando ha preso in mano e toccato gli oggetti che appartenevano a sua madre.
Faccio accomodare D; mi colpiscono sin da subito le sue spalle grandi e larghe rispetto alla sottigliezza del suo corpo, magro e snello. Potrebbe sembrare una nuotatrice ma non ha i muscoli che la definiscono come tale. Mi viene da darle del tu immediatamente, la differenza di età non credo che sia tanta; mi presento e le parlo di ciò che faremo insieme. Ho capito che è sempre importante presentarsi, dare un nome al proprio compito, e dare un nome al proprio volto. In quel momento stiamo diventando veicoli di un passaggio che altrimenti non ci sarebbe stato e quel veicolo ha bisogno di un nome per essere riconosciuto. Sarà un nome dimenticato probabilmente il nostro, sarà un nome come tanti, ma che in quel momento fa la differenza in questa rievocazione e creazione di un rituale che è mancato.
D inizia a piangere. La sola parola nonna o restituzione degli oggetti, la porta indietro nel tempo. Mi dice che è stato un periodo difficile; nello stesso tempo, oltre a sua nonna, ha perso il nonno e suo padre è stato male. Guardo le sue spalle larghe e penso a quanto abbiano resistito e dovuto sollevare e diventare ancora più grandi e più forti per sostenere il peso di una famiglia che stava male. Mi chiedo se il suo ruolo nella famiglia non sia proprio quello, da una vita intera per lei. D’altronde il corpo parla prima che le parole arrivino alla coscienza e prima che la coscienza abbia consapevolezza dei ruoli che ricopriamo nelle nostre famiglie.
D. continua a piangere, non smette e vorrei che non smettesse. Vorrei che si concedesse quel tempo con me per piangere sua nonna, per iniziare a salutarla dentro di lei. La guardo, senza fissarla. La guardo con tenerezza, con amore, con un bene che si crea senza conoscere l’altro, ma solo perché si stanno comunicando emozioni che vanno oltre ogni conoscenza. La mascherina che ho non mi permette di mostrarle il mio sorriso, ma so che gli occhi rimangono il canale attraverso cui posso mostrarle la mia vicinanza. Continuo a guardarla mentre piange. C’è molta dignità nel pianto di una persona, contenuta in lacrime che si concedono alla vista di un’estranea. D. piange e mi faccio raccontare un episodio bello che le ricorda sua nonna. Prende fiato, ritorna indietro con la memoria, i suoi occhi la seguono in questo revival di esperienze. Li vedo muoversi e incantarsi quando il ricordo arriva, ma li vedo bagnarsi ancora di più quando inizia a parlare. Ritorna al passato, ad un passato antico, un passato da bambina, dove forse il concetto di morte non era ancora contemplato. Da bambini ci aspettiamo mai che le persone più care a noi possano morire un giorno?
Mi parla di quando si recava da sua nonna e, ogni pomeriggio, la nonna Maria le dava una merendina da mangiare. Quello per loro era diventato un rituale. Qualunque esperienza che si ripeta e che sia carica di emozione può diventare un rituale. Buffo penso, ricordare un rituale quando invece un rituale per la morte della nonna non si è potuto verificare. Allora credo che sia importante che viva appieno questo momento di ricongiungimento. Mi sento onorata della sua presenza, dell’essersi così permessa di abbandonarsi alle lacrime e al dolore e avermeli mostrati. Non siamo mai grati abbastanza per la bellezza di ciò che gli altri ci offrono, anche quando ci concedono di scorgere la loro sofferenza interna, come se potessimo vedere il loro mondo interno attraverso delle fessure in cui entra la luce.
Le dico che apriremo il pacco insieme; sarò lieta di accompagnarla in questo pezzetto, io estranea di una situazione che non mi appartiene. Per un attimo sento che il suo lutto è anche il mio, per le persone che non ci sono più. Mi alzo, vado a prendere il pacco; gli altri operatori lasciano i pacchi su un mobile dopo che la persona è stata fatta accomodare. C’è un gran rispetto in questo, nel non mostrare sin da subito quello che li attende, nonostante tutti sappiano cosa bisognerà fare.
Non conosco neanche io il modo in cui gli effetti personali siano stati conservati; a volte trovo dei pacchi, altre volte dei sacchetti di stoffa, altre volte dei borsoni. Sono tutti contenitori donati da altre persone, per permettere la restituzione di questi oggetti. Mi domando se mai potremo diventare così benevoli e altruisti in situazioni canoniche, senza dover attendere o attivarci in situazioni di emergenza.
Gli effetti personali della nonna Maria sono contenuti in due borse di stoffa e in un pacchettino ricamato. Li prendo con cura, con garbo, voglio sfiorarli appena; a toccarli troppo mi sembra di profanarli. Non sono miei oggetti e come tali vanno trattati come qualcosa di sacro e prezioso.
Porto i sacchetti sul tavolo, li appoggio con delicatezza, dico a D. che è compito suo toccare ciò che le stiamo restituendo. Guarda per un attimo, che sembra eterno, quel materiale che racchiude gli ultimi istanti di vita di sua nonna. D. prende il sacchetto più piccolo, dentro ci sono gli occhiali e altri oggetti di ornamento che indossava. Ho imparato, dalla persona venuta prima di D., che quegli oggetti hanno un valore generazionale perché sono tramandati da nonni a nipoti e vive, dentro di essi, il ricordo di ogni generazione a cui sono passati.
Alla vista degli occhiali della nonna Maria, D. scoppia in lacrime, come se attraverso quegli occhiali ora potesse vedere meglio il suo dolore. Mi dice che gli occhiali sono quelli che rendevano sua nonna, la nonna Maria. Erano la sua caratteristica principale. Chissà cosa avrà spinto la nonna Maria a scegliere quel tipo di occhiali, che storia c’è dietro di essi, a quando risalgono, alle persone con cui era quando li ha scelti e comprati. Quante storie si nascondono dietro un semplice oggetto, necessario alla vista, ma caratteristico del volto di una persona.
D. apre con garbo gli altri due sacchetti, e mette fuori gli indumenti che la nonna indossava quando è entrata in ospedale. Mi emoziona la delicatezza con cui tocca gli oggetti, sembra quasi che li accarezzi. Vi è attaccato un cartoncino con il nome della nonna e toglie anche quello con delicatezza, quasi a non volerlo rompere, quasi a non creare ancora una volta uno strappo in tutta questa separazione. Le dico che ha tutto il tempo necessario per prendere contatto con quello che sta avvenendo, per dare uno spazio dentro di lei al dolore che sente; non c’è fretta, è il tempo per lei, il tempo del ricongiungimento, del saluto, dell’incontro e del lasciar andare. Vive in quel tempo sospeso tutto questo e lo posso vedere solo da fuori. Non mi addentro nel suo dolore, non ne ho il diritto e non è il mio ruolo. Non ci sono parole per descrivere questi momenti, non è necessario riempire i silenzi. Anche i rumori esterni mi sembrano troppi, assordanti, ci vorrebbe un silenzio sacro, lontano, un silenzio nel silenzio, un vuoto, dove nessun rumore possa interrompere quel frastuono di emozioni interne che invece di silenzio hanno bisogno. A volte cerco delle parole da dire, ma sono tutte superflue e banali. Capisco quindi che il silenzio di D. deve essere anche il mio, il mio interno, per accogliere dentro di me delle storie di vita, dei pezzi di storie di vita, a cui mi è concesso accedere e partecipare, ma a cui non mi è permesso entrare. Perché bisogna sempre chiedere il permesso per entrare nella vita degli altri.
Posso esserti affianco cara D. in questo momento? È un diritto che mi sono presa, frutto della scelta che ho fatto di rendermi partecipe di questa mansione. È un diritto ma lo sento come un dovere, civile e morale, etico e professionale, nel dare valore a quelle morti non piante in un letto di ospedale, in un clima dove solo il terrore vigeva e dove nemmeno l’ultimo saluto ai propri cari è stato concesso.
Non lo so se sono all’altezza di essere a fianco di questo dolore; non si è mai pronti per prestare il fianco al dolore dell’altro, per accoglierlo dentro di sé, per piangerlo insieme. Poi capisco che non ci sono competenze da professionisti da mettere sul campo; c’è solo l’umiltà di esserci, dell’esserci con l’altro.
D. si prende tutto il suo tempo, glielo concedo e lei se lo concede per la prima volta. Mi dice che quando è pronta andrà via, ma lo vedo dai suoi occhi che non è pronta per quanto voglia farmelo credere. Non c’è mai tempo abbastanza per concedersi al dolore; sempre troppe cose da fare, troppe cose a cui pensare, o troppo dolore a cui non voler pensare.
D. ad un tratto si alza, quando dentro di sé si è congedata con gli effetti personali di sua nonna. Mi ringrazia, ringrazia chi ha fatto questo lavoro di restituzione degli oggetti. Non c’è da ringraziare le dico, ma sono io che la ringrazio per avermi dato la possibilità di starle accanto, per essermi lasciata trapassare dal suo dolore che ho sentito vivo dentro di me, e per avermi regalato un pezzettino della sua storia con la nonna Maria.
Penso che quando mangerò una merendina, penserò a questa storia e alla possibilità di trovare nelle storie degli altri, pezzi delle proprie storie.
Enrica Fabbri
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Aspettando Assisi 2020
Spunti e Testimonianze dai Club in tempo di Covid-19
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Con il contributo di tutte le Famiglie dei Club Acat:
-di chi ha partecipato
-di chi ha scritto
-di chi avrebbe voluto farlo
Buongiorno!
Ecco l’ultimo tema che vi proponiamo “Come salviamo, curiamo la bellezza del mondo e nel mondo”
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Lo strano, nuovo e difficile tempo che stiamo vivendo ci ha obbligati ad annullare il nostro annuale incontro ad Assisi. Ciha fatto però anche scoprire che grazie al mondo digitale è possibile mantenersi in contatto e in questi due mesi sono sorte molte iniziative locali che cercano di rendere meno pesante il divieto di incontro fisico. Abbiamo così pensato di far partire un percorso fatto di scritti, video, foto, disegni, che ci porti a sviluppare pienamente il tema “Il valore politico della sobrietà” nel Congresso del prossimo anno. Questo gruppo nasce appunto come un inizio di questo percorso. Il giorno venerdì 8 maggio verrà aperto e verrà data la possibilità a tutti di pubblicare. Verranno affrontati principalmente tre temi e ci saranno alcuni interventi preordinati. Questo il programma: – venerdì 8, dalle ore 14.00: Saluti istituzionali – sabato 9, mattina: “Come mi prendo cura nella quotidianità della sobrietà” – sabato 9, pomeriggio: “Come sostengo, curo politiche della sobrietà” – domenica 10, mattina: “Come salviamo, curiamo la bellezza del mondo e nel mondo” – domenica 10 pomeriggio: saluti finali
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I contributi Visuali:
I Saluti di Franco Marcomini: https://youtu.be/cK4lKDyU66c
Franco Marcomini: Nostalgia di Assisi https://youtu.be/-QgaBvLVjLM
Franco Marcomini: Coltivare la bellezza nella relazione https://youtu.be/sjUU1rJc_bo
La sobrietà e la Politica: una tensione ideale
https://www.youtube.com/watch?v=KE3ojdiHqJg&feature=share&fbclid=IwAR3OwtMle6C5CyZlt0EE1II5eJQjlXLXVKGWVh1XmseWLfe5DbcL576tbFM
I saluti di Padre Salezze: https://www.facebook.com/100010985312557/videos/1133793740330126/?t=0
I Saluti del Prof. Paolo Di Mauro:
https://www.facebook.com/gcencetti/videos/10222468484290223/?t=9
Padre Bernardo Gianni: https://www.facebook.com/100010985312557/videos/1133805013662332/
La nostra amica Fabrizia ACAT di Portogruaro (la nostra pianista di Assisi) ci invia questa breve registrazione in onore del Congresso. Grazie Fabrizia!
https://www.facebook.com/gcencetti/videos/10222478845349243/
Il Dott. Peppino Nicolucci sul tema della bellezza:
https://www.facebook.com/gcencetti/videos/10222488351226884/
E noi aggiungiamo un ringraziamento a Valentino Patussi!
https://www.facebook.com/gcencetti/videos/10222490515440988/
Il contributo del Vice Presidente della Toscana Simona Rossi :
https://www.facebook.com/gcencetti/videos/10222485226668772/
Anche Valentino Patussi ci ha mandato io suo contributo! https://www.facebook.com/gcencetti/videos/10222486359937103/
Pia di Berardino:
Ciao Amici di “Verso Assisi 2021”.
Questo è il mio pensiero sui temi proposti.
Sono facilitatrice del Club di Ecologia Familiare “La Rinascita” di Tagliacozzo (AQ).
Buona lettura…☺️
Vivere la bellezza
Camminiamo felici su questo giardino di Eden
ma non calpestiamo alcun fiore
e l’abbondanza dilaga, quando al mattino
lodiamo il nostro Dio per essere vivi.
Distogliamo lo sguardo da spettacoli manipolanti
che hanno già danneggiato le giovani menti.
Passano le intemperie della vita
senza vincitori ne’ perdenti.
Con slancio vitale, uniti nell’ambiente
viviamo in armonia,
non prendiamo più del necessario.
Circondati dalla bellezza della semplicità
risorgeremo a vita nuova
senza menzogne e deliri di onnipotenza,
ma con umana umiltà
che sanifica, come una carezza protettrice,
questa terra offesa e trasfigurata.
Coltiviamo il candore, la libertà, la giustizia,
l’arte, la poesia e la passione per la vita.
Diretti verso il limite, ripensiamo tutto.
Mentre il buio si nutre dei colori dell’aurora
viviamo immersi in questa bellezza.
Lina Fenocchio
Anni fa’ in viaggio con amici decidemmo, di fermarci nel Mugello a Barberino e a piedi salimmo a Barbiana dove Don Lorenzo Milani ha costruito la scuola per i ragazzi del paese , un prete di frontiera rivoluzionario che credeva nella libertà attraverso l’istruzione è alfabetizzazione.
Ricordo ancora il mio stupore nel leggere sulle porte di ogni aula la parola I CARE che significa MI INTERSSA .
Mi chiedo oggi per me …. che significato ha questa piccola parola , l’interesse e’ un legame , e’ ciò che avvicina qualcosa o qualcuno… che invita alla partecipazione , al coinvolgimento . Un ponte che collega e permette il passaggio l’incontro con l’altro per potergli dire ci tengo mi
Interessa.
Con l’augurio che questo interesse possa arrivare al cuore ad ognuno di noivi mando un grande abbraccio.
I’CARE.
Lina Fenocchio
Matteo Cappelletto
Vi ringrazio del lavoro, della passione, della forza.In questi tempi solitari e impegnativi Una FINESTRA ha rappresentato molto del nostro mondo.
Ci ha tenuti in contatto con l’esterno. Ci ha fatto sentire forse meno soli.
Ci ha permesso di cogliere le sfumature fuori dai nostri spazi forzati. Ci ha permesso di cambiare aria.
Ci ha permesso di non trascurare la BELLEZZA delle cose vere.
Di coltivare la voglia di uscire.
Di andare oltre ai nostri muri.
Ci ha permesso di sentire più vicine le RELAZIONI forzatamente lontane o trascurate.
Ci ha permesso di riscrivere le priorità.
Con SOBRIETÀ, con IMPEGNO, con NOI dentro.
Una finestra ci permette di guardare fuori o di guardare dentro?
Sicuramente ci permette di GUARDARE OLTRE.
Cambia la prospettiva, ma non cambia la VOGLIA.
Tante FINESTRE che si aprono al mondo.
Tante VITE che si cercano. Insieme. Una comunità fatta di persone, di esempi, di fiducia e di forza.
Con sempre più FINESTRE aperte.
Dentro e fuori, insieme.
Enri Trovati
Da dove veniamo?
Dove andiamo?
Cosa facciamo?https://www.facebook.com/100005864835498/videos/1512277508977729/
Crivellari Sandro
IL VALORE POLITICO DELLA SOBRIETA’
Sin dai tempi più remoti l’uomo ha sempre cercato di indirizzare il proprio intelletto verso un’azione per sviluppare un benessere superiore, un bene non solo personale ma un bene che appartenga alla dimensione di vita comune, dunque alla propria sfera famigliare e comunitaria.
Ma noi come tutti gli esseri viventi siamo un meccanismo davvero sofisticato ed estremamente delicato, il risultato a volte non coincide con le nostre aspettative, e negli ultimi 2000 anni tutto lo stress della vita ci ha portati a vivere come dei pendoli da un estremo all’altro non solo verso noi stessi, ma anche verso la natura e la terra che ci ospita.
Nostro malgrado tutti gli sforzi per ricercare un benessere spesso si vanificano con comportamenti errati, da questo disagio nasce l’opportunità e la necessità di intraprendere un nuovo cammino non più oscillante, ma equilibrato e soprattutto sobrio, da questa nuova consapevolezza germoglia dal nostro io un nuovo valore umano un nuovo noi, dove ognuno diventa un’immensa risorsa collettiva iniziando a lavorare e modificare il proprio comportamento in un agire sobrio.
Ma come orientarsi in questa miriade di strade che si prospettano all’orizzonte? Scegliere quella giusta non è affatto semplice, una scelta in base solo alla propria esperienza se pur di immenso valore forse non basta, si ha bisogno di una bussola, di un faro, che ci indichi la giusta rotta da intraprendere.
Si ha necessità di esperienze e testimonianze collettive da mettere a disposizione non solo per noi stessi ma per l’intera Società, un’ immenso patrimonio esperienziale maturato attraverso un percorso spesso di sofferenza e disagi.
Questo valore io e la mia famiglia lo abbiamo incontrato nel mondo dei Club e Acat , fari sparsi nel mondo ad indicarci la giusta via, una via di rispetto di ascolto e d’amore……….
Sandro Famiglia Club 150 A.c.a.t. Zona Ovest (TO)
Alessandro Toniolo
Chiedo scusa per il ritardo. Sono sicuramente fuori tempo massimo, ma prima di scrivere le mie riflessioni ho dovuto ragionarci un po’ su. Poichè adesso la mia mente è stracolma di pensieri, immagini, sensazioni… è arrivato il momento di liberarla un po’ e scrivere qualcosa.
Sono cattolico cristiano ma non praticante. Ho sempre considerato Assisi un posto molto speciale. Molto ‘religioso’, esclusivo, quindi sicuramente non alla mia portata. Mi sbagliavo. Quando sono venuto al congresso per la prima volta due anni fa, ho scoperto che in realtà Assisi è si un posto speciale, ma lo è perché si respira un’atmosfera di quiete ed intimità che non si ritrova da nessun’altra parte. Quando sono arrivato non conoscevo nessuno, ad eccezion fatta per poche persone che, come presidente di Acat ho incontrato ai forum, agli Interclub regionali o a qualche incontro a cui ho partecipato. Nessun problema: ho scambiato quattro chiacchiere un po’ con tutti ed era come se ci fossimo conosciuti da sempre.
I miei pensieri vanno al nostro essere Associazione, al Bene Comune, all’accoglienza al rispetto reciproco, al non lasciare indietro nessuno, al fare le cose (piuttosto che dirle)… Ad Assisi ho trovato tutto questo ed anche di più. Anche mia moglie Francesca che è un po’ refrattaria a partecipare ad incontri di questo tipo, è venuta con grande entusiasmo.
Penso anche al fatto che tutti insieme siamo un popolo che può dire molto, specie in questo momento così difficile per tanti di noi. C’è chi è senza stipendio da 2 mesi, chi ha perso il lavoro, chi lo stava cercando ma ora è diventato impossibile trovarlo. Tutte ragioni che spingono verso la bottiglia o altri ‘supporti’. Per cui grande è la nostra attenzione verso gli amici in difficoltà.
Bellezza, sobrietà, amicizia sono aggettivi che mi piacciono molto, perché rappresentano ciò che noi siamo diventati dopo aver cambiato le nostre abitudini, il nostro stile di vita. Le relazioni (sane) arrivano di conseguenza, ed il Congresso di Assisi rappresenta il punto più alto nelle relazioni interpersonali, la trascendenza del proprio essere ‘umano’.
La Politica, quella vera, non quella farcita di odio e notizie false che spopola su internet, è la sintesi di tutto questo, mettendo la persona al centro di tutto.
Magari noi con il nostro essere sobri, belli (dentro e fuori) e rispettosi di noi stessi e degli altri non cambieremo il mondo. Però almeno possiamo gettare il famoso sassolino nello stagno… e vedere cosa succede.Alessandro
Acat Basso Vicentino
Alina Ioana ha condiviso un link.
Il valore politico della sobrietà è anche attivare racconti che rendano più sobri la distribuzione delle risorse economiche.
La bellezza del nostro amico Danilo Salezze che stamattina durante la messa ha ricordato e dato la benedizione a tutti noi!
Ilario Moretto
Dobbiamo vivere con grande speranza.
Nulla è più forte di questa.
La felicità appartiene a chi non dispera mai, qualsiasi cosa accada.
Tuly Sigalini
In ogni cellula del tuo pensiero lei vive, ti respira, ama con te, anche se tu ancora non lo sai.
Cogliendola negli altri riconosci la tua, la rendi reale, la arricchisci, contaminandola con le tue sfaccettature.
Accendila con colori che tutti possano intuire, vedere, donala a chi incontri e prendine da loro, a piene mani, sarà un moltiplicare le emozioni, sarà colmare spazi vuoti che nemmeno sapevi di avere dentro.
Gli Altri, con la loro Bellezza, sono una parte di noi, si incastrano perfettamente nei luoghi delle nostre fragilità, perché anche loro ci sono uguali.
Non perdere questa opportunità, regalatela, come si fa dopo un periodo difficile e si cerca una gratificazione, la Bellezza è tutto quello che ti serve, la Bellezza sei tu …
– Tuly Sigalini
Foto mia – Assisi 2019
Giada Perna è con Federico Baretta.
Mariella Bonello
Come salviamo, curiamo la bellezza del mondo e nel mondo.
Buongiorno a tutti sono Mariella Bonello Club La Pace di Dronero in provincia di Cuneo.. Piemonte!!
Sono così felice di appartenere a questa grande famiglia dei Club e in questi giorni, tramite Fb ed il gruppo Verso Assisi 2021, toccare con mano quanto abbiamo voglia di parlarci, testimoniare la nostra vita, confrontarci su questo tema così impegnativo ed altrettanto bello di Assisi 2020.IL VALORE POLITICO DELLA SOBRIETA’..
Davvero questo gruppo è Assisi nel cuore, come indicatoci da Padre Danilo…Quanti volti conosciuti, belli, sto vedendo da venerdì e quante riflessioni belle sto cogliendo!! Arriviamo da due mesi duri di chiusura, paure, certamente molto difficili per molti di noi, complicati e duri per altri. .Non abbiamo più potuto incontrarci nelle nostre riunioni settimanali di Club…quanto ci manca la nostra stanza, la routine della raccolta delle presenze, il diario scritto e letto a turno( con vari sbuffi e tentennamenti quando arriva il proprio turno di impegno)…Si, siamo stati creativi, ci siamo incontrati virtualmente o con il telefono..non abbiamo mollato nel sentirci e preoccuparci reciprocamente.. ma manca molto la presenza fisica del gruppo..
Ora, in questi giorni saremmo stati ad Assisi, avevamo già prenotato, deciso per il viaggio..eravamo già lì con il pensiero, ma non sarà così quest’anno.. ed allora l’AICAT ( GRAZIE DAVVERO MOLTO) ci è venuta incontro permettendoci di incontrarci a distanza e mantenere vivo questo viaggio…
Il tema di stamattina è davvero interessante ed a questo proposito voglio partire con queste frasi di poeti che amo molto:
La Bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e della luce che ne è venuta fuori
( Alda Merini)
La Bellezza è una forza che incute paura come la tempesta scuote al di sotto e al di sopra di noi la terra ed il cielo. La Bellezza è fatta di delicati sussurri parla al nostro spirito la sua voce cede ai nostri silenzi come una fievole luce che trema per paura dell’ombra. La Bellezza grida tra le montagne tra un battito d’ali e un ruggito di leoni. La Bellezza sorge da oriente con l’alba si sporge sulla terra dalle finestre del tramonto arriva sulle colline con la primavera danza con le foglie d’autunno e con un soffio di neve tra i capelli.(…)La Bellezza è un giardino sempre in fiore e una schiera d’angeli sempre in volo. La Bellezza è la vita quando la vita si rivela. ( Kahlil Gibran)
Si parla ora di come saremo noi, come sarà il mondo dopo questa pandemia..torneremo alla normalità? Cosa vuol dire ripartire? Io spero e voglio impegnarmi, con l’aiuto dei miei familiari e degli amici del club per una nuova vita, fatta molto delle cose che ho imparato in questo periodo: più silenzio, più meditazione, più bellezza, più consapevolezza del fondamentale, meno frenesia per il futile e il di più.
Sento che del bene sta venendo fuori anche da tutto questo brutto e abbiamo il dovere nei confronti di chi ha perso la vita, ha vissuto la solitudine, il dolore, la vergogna, il senso di colpa, di lottare ed impegnarci a cambiare ognuno qualcosa nella nostra vita. Questo sarà l’impegno da ora in avanti..e quindi..
Buon viaggio a tutti verso Assisi 2021
Da Giorgio
Val Della Torre 14/04/2020
LA SOBRIETA’ DIVENTA VALORE POLITICO NELL’IMPEGNO PER LA SALVAGUARDIA DEGLI EQUILIBRI ECOLOGICI E SOCIALI.
In questi anni, trascorsi assieme ed all’interno dell’ACAT, ho appreso moltissimi concetti e valori che sono fondamento del tendere alla sobrietà.
Da questi sono scaturite le modifiche comportamentali, che ho cercato di applicare all’interno della mia famiglia, del mio gruppo di lavoro, del mio gruppo di amici e, quando possibile, anche in ambiti di incontri meno “personali”.
Quando sono riuscito a farlo, vale a dire, quando il mio comportamento è stato il più aderente possibile ai valori fondamentali di amore, ascolto, tolleranza, rispetto, condivisione e sincerità, i risultati non hanno tardato a venire….tanto più ci ho creduto, tanto più sono stato felice di constatare come la mia stessa vita migliorasse. Così, quando l’empatia si è fatta reale, tutto è divenuto più chiaro e risolvibile.
Allora, se è vero che la sobrietà può essere lo stato a cui si tende, l’insieme che contiene tutti i comportamenti atti a rispettare il prossimo, il contesto sociale e, non per ultimo, l’ambiente fisico nel quale viviamo, ecco che diventa chiaro quanto essa stessa debba rappresentare il fondamento per sviluppare l’impegno nel salvaguardare i più deboli, umani o altre specie che siano, e l’ambiente nel quale tutti viviamo.
La parola politica, che oggi ha, purtroppo, un’accezione quasi esclusivamente negativa, è, invece l’insieme di tutte le nostre scelte quotidiane, di tutte le azioni che, direttamente o indirettamente permettono a tutti noi di cambiare e governare (cioè far funzionare), ognuno per il suo contributo, tutto l’insieme di cose che sopra ho citato.
E, riflettendoci, cos’è tutto questo insieme, se non il mondo stesso in cui viviamo e del quale molto spesso, ci lamentiamo?
A questo punto dell’osservazione su ciò che avviene ne scaturisce un ragionamento che, in qualche modo, diventa chiaro in me ma, allo stesso tempo, mi “inchioda” sulle mie responsabilità. Certo, le mie responsabilità!
Se io scelgo di vivere quanto più appieno possibile e quanto più tempo possibile i valori fondamentali della vita, tanto più le mie scelte saranno dettate, senza neppure farci caso, dal bene comune, da ciò che può cambiare in meglio il mondo nel quale vivo.
Mai, come in questo particolarissimo momento, gli avvenimenti mi aiutano a capire.
Un virus (elemento del tutto naturale) ha investito, prima un mondo più lontano (la Cina….è lontano…ma chissà cosa hanno fatto per prenderlo…), subito dopo, come una valanga, noi (la nostra Italia….del nord….del centro…del sud…..), e poi tutto il resto del mondo e dell’umanità. Se fossimo stati un po’ più altruisti, adesso ne avremmo giovato tutti!
Ciò chiarisce, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto tutti si sia importanti, soprattutto se ognuno riesce a pensare ed agire per il bene comune.
Ad esempio, se negli scorsi anni avessi scelto di combattere per dare un sostegno sanitario vero e migliore per tutti, oggi non ci sarebbe la stessa situazione critica negli ospedali e nelle strutture dove si ammalano e muoiono i nostri cari, i nostri nonni e tutti coloro che sono più sfortunati e deboli.
Lo stesso vale per il tessuto sociale in cui viviamo…bastava che io pensassi di più agli altri per scegliere poi di rimanere con più amici e meno oggetti da vivere da solo.
E l’ambiente fisico nel quale vivo? Beh, per questo la mia miopia è stata ancor più grande! Appartengo alla generazione che più di ogni altra ha influito negativamente sulle condizioni ambientali e che ha depredato ed insozzato il pianeta (acqua, terra, e cielo) come tutta l’umanità, dalla sua prima apparizione, non era riuscita a fare fin ora.
Quindi, sì, sono certo che se vogliamo ancora avere l’occasione per un mondo migliore, che più sia confacente alle nostre esigenze fondamentali, e non ai nostri interessi privati e personali, la Sobrietà è l’unico fondamento possibile affinché il nostro impegno divenga realmente politico (quindi vero, fatto di scelte e responsabilità) e permetta di salvaguardare davvero il complesso equilibrio ecologico sociale sul quale poter contare, per noi e per i nostri successori su questo pianeta.
NOI UMANI NON SIAMO I PADRONI MA, DAL MOMENTO IN CUI ABBIAMO DECISO DI PRENDERCI CIO’ CHE VOGLIAMO, DOBBIAMO ASSUMERCI LA RESPONSABILITA’ DELLE SCELTE CHE FACCIAMO!…PENA LA NOSTRA STESSA ESISTENZA..E CERTAMENTE, DA SUBITO, LA QUALITA’ DELLA NOSTRA VITA.
Giorgio
Liliana Bertolini ha condiviso il suo primo post.
Elena Furgatto
Acat Portogruarese (Ve)-Paola Geretto-
Il valore politico della sobrietà
Verso Assisi 2021
Parlare di politica e sobrietà non è affatto facile perché questi due termini portano con se concetti complessi. Cercherò di definire ciò che intendo col termine di politica, termine antico usato già da Aristotele: la scienza e l’arte di governare cioè la teoria e la pratica che hanno per oggetto la costituzione e la direzione della vita pubblica, l’organizzazione, l’amministrazione dello stato. Non solo: politica è l’impegno sociale, l’affermazione del bene comune, la volontà di eguaglianza e pari dignità tra tutte le persone qualsiasi sia la loro classe sociale, provenienza, religione, cittadinanza attiva e fare rete. Sobrietà, stando al vocabolario si riduce a qualità di chi è sobrio, avvero persona moderata. Per noi dei Club la sobrietà è molto di più: è uno stile di vita che ricerca il bene comune, la valorizzazione della unicità di una persona, il valore di ognuno, la dignità personale a fronte di una società che tende a massificare, spesso con valori effimeri. Per noi la ricerca del bello, della felicità sia nella vita quotidiana sia nel mondo che ci circonda ci fa apprezzare la bellezza quotidiana; di qui il valore del bello, del giusto e un rifiuto del superfluo. Da ciò deriva lo sviluppo del senso critico che ci spinge a dar voce ai problemi sociali. E proprio a partire dal dibattito sui problemi sociali, che fa parte della nostra idea di sobrietà, che ci congiungiamo con la politica poiché essere sobri tende ad influenzare la società che ci circonda con un grande movimento che rifiuta l’omologazione e anelita alla libertà di pensiero e di azione.
Beatrice Terrigno ha condiviso il suo primo post.
Buonasera a tutti, scrivo queste parole chiedendomi: riusciremo ancora ad abbracciarci? Sembra impossibile adesso e forse ci resterà addosso ancora per tanto tempo questa difficoltà innaturale.. riflesso di un comportamento imposto dalla situazione e che non riusciremo a dimenticare facilmente.
Invece l ‘abbraccio dovrà diventare il nostro lasciapassare per la vita che ritorna. Un rito propiziatorio per esorcizzare questo momento che ancora non è passato, ma soprattutto dobbiamo essere forti per affrontare l’incertezza che verrà.
Perché oltre all ‘abbraccio il virus ha in qualche modo contagiato anche la nostra idea di futuro …
è qui che penso alla “sobrietà “di come affronteremo questa nuova vita….alle scelte che dovremo fare…
E quanto sarà importante nei giorni che verranno stare insieme nel “bene “….perché solo se staremo insieme affronteremo questa tempesta con forza e determinazione.
Beatrice Terrigno (Acat Mestre)
Graziella Rizzetto
Franco Marcomini
Ed ecco il primo video della giornata, sul tema della bellezza. Grazie a Valeria Matteucci per il contributo!
https://www.facebook.com/gcencetti/videos/10222478790147863/
Un saluto virtuale dal Club Rinascita di Cisterna di Latina perché anche se lontani siamo vicini con il cuore
Andrea Censi Maria Morelli @Maria candilio Maurizio Stecca Nadia Piva
https://www.facebook.com/bragoni/videos/10217406055652525/
Flaviana Conforto ci ha mandato questo video su una sua bellissima riflessione sul nostro tempo
https://www.facebook.com/gcencetti/videos/10222485408193310/
Peppino Nicolucci ha condiviso il suo primo post.
grazie a tutte le persone che hanno permesso di rendere la presenza virtuale in Assisi come una grande comunita’ reale dove abbiamo potuto toccare con mano la grande potenza dei club e il grande dono dell’amicizia, solidarietà, impegno civile soprattutto in questo momento di mesta solitudine. Che questo possa essere un momento per riprendere il cammino nell’unità del pensiero e dell’azione liberandoci di ogni egoismo concettuale e ideologico…
buon lavoro aspettando Assisi 2021
Brunella Leonessi
Il Club VITA NUOVA di Aprilia vuole partecipare a questo Congresso di “ASSISI 2020” condividendo il ricordo di Diamante Foresta, Servitore-Insegnante venuto a mancare il 22 giugno 2019, attraverso il video curato e realizzato da Cristian Biccari membro del nostro Club.
Diamante è stato per tutta la nostra comunità un esempio di sobrietà, sapendo tessere legami sinceri e validi con tutti, dalle istituzioni locali alle altre associazioni, sempre testimoni dei nostri eventi.
E’ stato esempio di disponibilità all’ascolto, alle richieste di aiuto, accogliendo il disagio, motivando e sostenendo le persone con il suo carisma.
“Sei arrivato come un chicco di grano e sei andato via come una spiga donando altri chicchi di grano pronti a germogliare. “
E’ questa la tua eredità, è questo ciò che ci hai lasciato.
Grazie dal Club VITA NUOVA
https://www.facebook.com/brunella.leonessi/videos/10215518785715867/
Umberto e Giusy Miriello
Infine un ricordo ad una persona straordinaria CIAO RENATO rimarrai nei cuori della Basilicata
Saluti da Michele Sforzina:
https://www.facebook.com/gcencetti/videos/10222488320426114/
Tiziana Fanucchi Vice Presidente AICAT
https://www.facebook.com/gcencetti/videos/10222464147821814/
Laura Padula
È un caso che il tema della bellezza capiti in coincidenza con il giorno della festa della mamma.
Le mamme che sono così belle nella loro forza e tenacia, capaci di sopravvivere a tutto, sostenere ogni peso e infondere la loro forza nei figli; le madri in grado di piangere in silenzio per il bene dei loro figli, capaci di andare incontro ad ogni fatica e far credere che non ci sia nulla di faticoso in quello che fanno. E le madri partoriscono figli che prenderanno le loro strade, a volte sbagliate, a volte diverse, a volte controverse, distanti dalla normalità. Partoriscono figli che si perdono per poi ritrovarsi, si ritrovano per perdersi ancora, finchè non si fanno scovare da qualcuno che li accoglie.
I club sono una grande madre, che accolgono, nutrono e partoriscono nuovi figli, nuove persone da dare al mondo, persone rinnovate rispetto al loro percorso di vita. La grande madre che accoglie anche il marcio, il dimenticato, il soffocato, per dargli nuova luce e splendore.
Può essere questo il mondo dei club, nella sua bellezza esistente, nel suo mondo circoscritto, ma aperto all’intero mondo.
Milva Ostolani
Un saluto un abbraccio ed un sentito grazie a tutte le meravigliose persone che ho incontrato lungo i virtuali sentieri che ci guidano VERSO ASSISI 2021….. Le vostre parole di bellezza e sobrietà mi hanno accarezzato l’anima e riempito la mente e il cuore 🙏❤️🌈
https://www.facebook.com/milva.ostolani/videos/1162883900719661/
Maria Santa Lorenzini
Riflessioni in solitudine …”Verso Assisi 2021”
Il covid e la quarantena imposta ,inaspettata ti mettono direttamente a confronto con la realtà la tua …( S.I…club di Roma ..psicoterapeuta nel quartiere dove vivo ) fatta soprattutto di sociale ,rapporti , realazioni .Ho una vita costellata di incontri storie ..successi ,delusione ,tristezza ..
il sociale la mia vita !Sicuro devi credere in qualcosa per avere la forza di non mollare ,in tempi normali ..in tempi di pandemia ti ritrovi improvvisamente sola ..🤦♀️Quanto tempo per me ! Per riflettere ..per capire ..allora mi sono chiesta ( oltre tante altre cose ) cos’è la Sobrietà per me ?? Non ho avuto il problema dell’alcol ma per motivi legati alla mia professione ho incontrato il mondo dei club nel lontano 1988 al San Camillo di Roma …ho incontrato la “ lotta “ alla Sobrietà …Non era la mia ..io mi sentivo Sobria ..non bevevo …anzi se devo dirla tutta ..l’approccio con l’alcol era divertente…avevo uno zio anziano che beveva di brutto e ne faceva di tutti i colori …compreso il fatto che scambiava i secchioni dell’immondizia per persone e a me questa cosa da adolescente …mi faceva un sacco ridere …Poi gli studi la laurea il tirocinio …l’incontro diretto con i membri di Club! Avrei dovuto incontrare la nostra mitica dott.Elvira Parasileno che quel giorno fatalità non venne ..ma vennero direttamente le famiglie del club
Fui introdotta da un medico alla Grande :”E’ una nuova dottoressa si occuperà di voi ..è bravissima “
Nella realtà tremavo come una foglia ..non sapevo nulla ! Ne chi erano le persone ne’ tanto meno avevo mai sentito parlare di alcolismo e del Prof .Hudolin …la nostra facoltà si fermava a Freud !!
Quello che mi è rimasto impresso di quel giorno e che mi ha dato l’input a continuare ad Esserci è stata la spontaneità delle famiglie !
Si sono aperte ,mi hanno accolto mi hanno trattato come una persona del gruppo !! Per prudenza ..io non avevo aperto bocca ! Fedele al giuramento che le parole per noi psicologi sono sacre !!
È passato tanto tempo da allora ..e sono rimasta nel club ..pur avendo fatto tante altre cose nella vita ..perché il Club mi ha fatto crescere come persona ..come donna ,mamma ,psicologa e chi più ne ha più ne metta ! Ho imparato l’ ascolto e la disponibilità ..ma non solo ..la messa in discussione e la mia Sobrietà !
Parto da me come ho imparato a fare nel Club ..non posso parlare di Sobrietà se non sono sobria ! Non solo se non sono libera dalle sostanze ,ma se assumo comportamenti che contraddicono la lotta e il rispetto per la vita ,l’Ambiente ,gli altri
Così ho imparato a cercare la “ mia sobrietà “ tutti giorni ed applicarla a tutto ciò che mi capita e la vita mi mette di fronte !!
Da un po’ di anni grandi prove mi sono state “ riservate “dalla vita : il terremoto,una brutta malattia di mio marito ..il covid ,la pandemia ..e tante altre cose che non sto qui a specificare …sarebbe troppo lunga !! Ogni volta mi chiedo perché ?? Perché a me ,a noi .. Come faccio ? Trovo sempre la stessa risposta …che mi viene dal Club ..apri il cuore al bello della vita ..Esserci ..cercando il modo di superare il problema guardandolo in faccia ..e cercando le soluzioni ..senza paura e /o scorciatoie ..ci sono tante cose belle che a volte non vediamo presi dall’egoismo o dai falsi valori !!
Ecco per me questa è’ sobrietà !! E tutti insieme come Comunità del Mondo dei Club e dei Valori ..altroché se possiamo fare politica !!
Rispettiamo le regole
Stiamo a casa ..usiamo le mascherine ..siamo distanti ma non lasciamoci Ne usciremo insieme piu forti di prima !!
Siamo fortunati abbiamo tanti strumenti in più per comprendere che la nostra salute e quella degli altri passa anche attraverso il nostro comportamento !! Tutto torna ..insieme ..anche se è difficile cambiare abitudini ..ma noi del mondo dei Club lo sappiamo e lo possiamo fare ! Forza a tutti noi !
Un abbraccio vi voglio bene ! Grazie di Esserci
Ph con Elvira Parasileno e alcuni soci fondatori prima Arcat Regione Lazio
CGiulia Cencetti
ASSISI 2020
Sono Calciano michele membro di CLUB ” la Santa famiglia” serv.ins.Umberto Miriello
Buona sera innanzi tutto porgo un caro saluto con un forte abbraccio a tutti,vi dico che mi mancate come mi manca quel posto in terza fila dove ero solito sedermi,spero tanto che il 2021 ci riabbracciamo tutti per godere del sorriso dei vostri occhi.
COME MI PRENDO CURA NELLA QUOTIDIANITA’ DELLA SOBRIETA’
Come ho letto il titolo mi è tornato in mente la frase che ho detto ad ASSISI,cinque anni addietro, la voglio ripetere poi vi spiego perché:
LA SOBRIETà NON è QUALCOSA CHE TI CADE TRA LE BRACCIA, MA SI CONQUISTA GIORNO PER GIORNO NEI TEMPI E NEI MODI CON TUTTE LE DIVERSITà DI OGNIUNO DI NOI.
Questa frase la ritengo come un seme di GRANO, che il contadino semina per poi avere il raccolto, non lo fa una sola volta, ma lo fa tutta la vita, DIO e salute permettendo.
GRAZIE UN CARO SAUTO A TUTTI
Michele Coro
Penso che questo sia un momento particolare, dove ognuno di noi merita di essere ascoltato. Dopo un periodo di isolamento sociale come questo, ognuno di noi può diventare il promotore di un nuovo modo di vivere il mondo con sobrietà. Ognuno a modo suo deve contribuire nel educare i più piccoli a vivere responsabilmente con valori sociali che si sono smarriti, travolti dalla frenesia consumistica dei nostri tempi. Tornare a mettere la persona e le relazioni al centro rispettando i naturali tempi di relazione e soprattutto ora che ci siamo riappropriati del nostro tempo e della sua importanza a trasmettere il valore del tempo ai più piccoli e a chi ci circonda……. Michele Coro
Alessandro Bandino
Buongiorno a tutti, a voi il nostro contributo su “Come mi prendo cura nella quotidianità della sobrietà” e “Come salviamo, curiamo, la bellezza del mondo e nel mondo”
Un caloroso saluto dall’ ARCAT Sardegna!
https://www.facebook.com/alessandro.bandino.39/videos/107250204321084/
Alessandro Bandino
Cari amici, vorremmo condividere con tutti voi un contributo fatto dalla Sardegna in occasione di questo “particolare” Congresso di Assisi! Buona visione!
https://www.facebook.com/alessandro.bandino.39/videos/106579321054839/
ristina Belli
LA SOBRIETÀ È INSIEME 👨👩👦👨👩👧👦👨👨👧👨👦👩👧👩👩👧👨👨👧👧👨👨👧👦👩👦
Forza, impegnamoci nel dialogo! Il potenziale di un singolo individuo è illimitato. La fresca determinazione di una persona stimola quella di un’altra è di tante altre ancora, come onde concentriche , provocando un movimento di rigenerazione.
CLUB 161
Acat Cesena
Arcat Emilia Romagna
https://www.facebook.com/cristina.belli.58/videos/3338555072861481/
Maria Santa Lorenzini
Grazie a tutti
Dopo Assisi ..una corsa sulla piana di Castelluccio …ci stava sempre
Qui il Signore …si è proprio divertito a dipingere …un quadro naturale fatto di fiori di mille colori !!
Anche quest’anno ,nonostante tutto ..la natura sta facendo il suo corso …e li …spuntano i primi fiori …Noi aspettiamo..per poterci spostare ..in Zona Cesarina …ovviamente ❤️😁😁💪💪Buon rientro nelle ns Comunità!E’stato bello Essere insieme
Simona Rossi
Buon Assisi a tutti dovunque vi troviate, noi ci siamo.
Cisiamo#versoAssisi2021#ilfuturosiamonoi💪🏻
Simona
Acat Sesto Fiorentino-CampiBs-Peretola-Firenze
Ilario Moretto
Dalla mattina alla sera.Oggi e ancora domani. Agire di propria iniziativa .incontrare persone e istaurare il dialogo. Questo è il giusto modo di vivere per gli esseri umani
Roberto Uccelli
Il nostro pensiero sulla sobrietà : Club S.Giovanni di Chiaromonte.
Stefano Alberini
“Ci vuole sempre qualcuno da odiare per sentirsi giustificati nella propria miseria.”
Umberto Eco.
PierFranco Severi
Ornella Ancarani
L’alcolismo giovanile è un fenomeno che crea una particolare preoccupazione, perchè coinvolge tantissimi giovani e giovanissimi.
Affrontare il tema dell’alcolismo giovanile non è sempre facile, perchè ci si confronta con un problema che, spesso viene sottovalutato.
I giovani usano spesso l’alcol come una sostanza che dà “piacere” e che aiuta a trascorrere una serata con gli altri, poichè abbatte i freni inibitori e rende più “facile” comunicare.
Ciò che rende particolarmente preoccupante il problema dell’alcolismo giovanile è anche legato al fatto che fino all’età di 25 anni circa, nel corpo umano non sono ancora presenti gli enzimi destinati alla metabolilzzazione dell’alcol.
Le bevande alcoliche, quinidi, per i giovani risultano molto più nocive rispetto ad un adulto, perchè l’etanolo contenuto in tutte le bevande alcoliche , non può essere scomposto in sostanze più tollerabili.
Capita spesso, purtroppo, che di fronte ad un insuccesso scolastico, ad una lite familiare, per fare qualcosa di diverso in gruppo, per assomigliare agli adulti o per mille altri motivi, molti giovani cominciano a consumare alcol.
Questo modo di fare, però, se non viene affrontato tempestivamente porta facilmente all’insorgere di un “meccanismo di compensazione” e sfocia rapidamente in una vera e propria dipendenza.
Per tentare di risolvere il problema dell’alcolismo giovanile è necessario affidarsi a degli esperti, in modo tale da porre fine ad un fenomeno che può provocare come sappiamo gravi conseguenze.
In proporzione alla quantità assunta, l’alcol determina un crescente rallentamento dei riflessi oltre a una diminuzione della capacità di concentrazione. Il suo consumo provoca gravi danni agli apparati digerente, cardiovascolare, endocrino-riproduttivo. Ogni anno, in Italia, circa 40.000 persone muoiono a causa dell’alcol per incidenti stradali, domestici, sul lavoro e per malattie causate dal consumo cronico di questa sostanza (cirrosi epatica, tumori, infarto del miocardio, ecc.).
La scelta giusta è chiedere aiuto !
Molto importante è la collaborazione con le Associazioni di auto-mutuo aiuto Alcolisti Anonimi, Al-Anon (familiari di alcolisti) ACAT ( Associazione alcolisti in trattamento) ed eventualmente le Comunità terapeutiche specializzate !
LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO
Associazione Clubs Alcologici Territoriali (ACAT), formata da famiglie che hanno al loro interno almeno una persona che ha avuto – o che ha – problemi di dipendenza da alcol
Alcolisti Anonimi (AA), presente in tutte le regioni con circa 500 Gruppi, composta esclusivamente da alcolisti in recupero.
Gruppi Familiari Al-Anon, l’Associazione di promozione sociale composta da familiari e amici di alcolisti.
Laura Padula
Vorrei condividere un’esperienza vissuta presso l’ospedale di Parma, che ha dato la possibilità attraverso la scelta di psicologi, di far riavere ai familiari delle vittime di covid, i loro effetti personali.
Credo che in un momento di “bruttezza” e isolamento che stiamo vivendo, per rimanere nel tema della bellezza e della condivisione al mondo di questa, sarebbe bello che ognuno potesse entrare in questa storia narrata, e respirare, nonostante il lutto, il piacere del ricongiungimento.
La merendina dell’infanzia
D. arriva in anticipo rispetto all’orario del suo appuntamento ed aspetta fuori dalla porta. È una porta a vetri, classica porta da ospedale, che nasconde quello che c’è, dietro un vetro opaco.
D. aspetta che un operatore la faccia entrare per quel compito per cui è stata chiamata. Non doveva essere lei a ritirare gli effetti personali; sarebbe dovuto venire il padre, che per questioni di malattia, ha preferito delegare alla figlia questa delicata operazione.
D. è una ragazza giovane; guardo la sua carta d’identità. Mi affaccio, dico che sono pronta; ho appena finito un altro incontro con commozione. L’uomo che ho visto si è dato il permesso di piangere quando ha preso in mano e toccato gli oggetti che appartenevano a sua madre.
Faccio accomodare D; mi colpiscono sin da subito le sue spalle grandi e larghe rispetto alla sottigliezza del suo corpo, magro e snello. Potrebbe sembrare una nuotatrice ma non ha i muscoli che la definiscono come tale. Mi viene da darle del tu immediatamente, la differenza di età non credo che sia tanta; mi presento e le parlo di ciò che faremo insieme. Ho capito che è sempre importante presentarsi, dare un nome al proprio compito, e dare un nome al proprio volto. In quel momento stiamo diventando veicoli di un passaggio che altrimenti non ci sarebbe stato e quel veicolo ha bisogno di un nome per essere riconosciuto. Sarà un nome dimenticato probabilmente il nostro, sarà un nome come tanti, ma che in quel momento fa la differenza in questa rievocazione e creazione di un rituale che è mancato.
D inizia a piangere. La sola parola nonna o restituzione degli oggetti, la porta indietro nel tempo. Mi dice che è stato un periodo difficile; nello stesso tempo, oltre a sua nonna, ha perso il nonno e suo padre è stato male. Guardo le sue spalle larghe e penso a quanto abbiano resistito e dovuto sollevare e diventare ancora più grandi e più forti per sostenere il peso di una famiglia che stava male. Mi chiedo se il suo ruolo nella famiglia non sia proprio quello, da una vita intera per lei. D’altronde il corpo parla prima che le parole arrivino alla coscienza e prima che la coscienza abbia consapevolezza dei ruoli che ricopriamo nelle nostre famiglie.
D. continua a piangere, non smette e vorrei che non smettesse. Vorrei che si concedesse quel tempo con me per piangere sua nonna, per iniziare a salutarla dentro di lei. La guardo, senza fissarla. La guardo con tenerezza, con amore, con un bene che si crea senza conoscere l’altro, ma solo perché si stanno comunicando emozioni che vanno oltre ogni conoscenza. La mascherina che ho non mi permette di mostrarle il mio sorriso, ma so che gli occhi rimangono il canale attraverso cui posso mostrarle la mia vicinanza. Continuo a guardarla mentre piange. C’è molta dignità nel pianto di una persona, contenuta in lacrime che si concedono alla vista di un’estranea. D. piange e mi faccio raccontare un episodio bello che le ricorda sua nonna. Prende fiato, ritorna indietro con la memoria, i suoi occhi la seguono in questo revival di esperienze. Li vedo muoversi e incantarsi quando il ricordo arriva, ma li vedo bagnarsi ancora di più quando inizia a parlare. Ritorna al passato, ad un passato antico, un passato da bambina, dove forse il concetto di morte non era ancora contemplato. Da bambini ci aspettiamo mai che le persone più care a noi possano morire un giorno?
Mi parla di quando si recava da sua nonna e, ogni pomeriggio, la nonna Maria le dava una merendina da mangiare. Quello per loro era diventato un rituale. Qualunque esperienza che si ripeta e che sia carica di emozione può diventare un rituale. Buffo penso, ricordare un rituale quando invece un rituale per la morte della nonna non si è potuto verificare. Allora credo che sia importante che viva appieno questo momento di ricongiungimento. Mi sento onorata della sua presenza, dell’essersi così permessa di abbandonarsi alle lacrime e al dolore e avermeli mostrati. Non siamo mai grati abbastanza per la bellezza di ciò che gli altri ci offrono, anche quando ci concedono di scorgere la loro sofferenza interna, come se potessimo vedere il loro mondo interno attraverso delle fessure in cui entra la luce.
Le dico che apriremo il pacco insieme; sarò lieta di accompagnarla in questo pezzetto, io estranea di una situazione che non mi appartiene. Per un attimo sento che il suo lutto è anche il mio, per le persone che non ci sono più. Mi alzo, vado a prendere il pacco; gli altri operatori lasciano i pacchi su un mobile dopo che la persona è stata fatta accomodare. C’è un gran rispetto in questo, nel non mostrare sin da subito quello che li attende, nonostante tutti sappiano cosa bisognerà fare.
Non conosco neanche io il modo in cui gli effetti personali siano stati conservati; a volte trovo dei pacchi, altre volte dei sacchetti di stoffa, altre volte dei borsoni. Sono tutti contenitori donati da altre persone, per permettere la restituzione di questi oggetti. Mi domando se mai potremo diventare così benevoli e altruisti in situazioni canoniche, senza dover attendere o attivarci in situazioni di emergenza.
Gli effetti personali della nonna Maria sono contenuti in due borse di stoffa e in un pacchettino ricamato. Li prendo con cura, con garbo, voglio sfiorarli appena; a toccarli troppo mi sembra di profanarli. Non sono miei oggetti e come tali vanno trattati come qualcosa di sacro e prezioso.
Porto i sacchetti sul tavolo, li appoggio con delicatezza, dico a D. che è compito suo toccare ciò che le stiamo restituendo. Guarda per un attimo, che sembra eterno, quel materiale che racchiude gli ultimi istanti di vita di sua nonna. D. prende il sacchetto più piccolo, dentro ci sono gli occhiali e altri oggetti di ornamento che indossava. Ho imparato, dalla persona venuta prima di D., che quegli oggetti hanno un valore generazionale perché sono tramandati da nonni a nipoti e vive, dentro di essi, il ricordo di ogni generazione a cui sono passati.
Alla vista degli occhiali della nonna Maria, D. scoppia in lacrime, come se attraverso quegli occhiali ora potesse vedere meglio il suo dolore. Mi dice che gli occhiali sono quelli che rendevano sua nonna, la nonna Maria. Erano la sua caratteristica principale. Chissà cosa avrà spinto la nonna Maria a scegliere quel tipo di occhiali, che storia c’è dietro di essi, a quando risalgono, alle persone con cui era quando li ha scelti e comprati. Quante storie si nascondono dietro un semplice oggetto, necessario alla vista, ma caratteristico del volto di una persona.
D. apre con garbo gli altri due sacchetti, e mette fuori gli indumenti che la nonna indossava quando è entrata in ospedale. Mi emoziona la delicatezza con cui tocca gli oggetti, sembra quasi che li accarezzi. Vi è attaccato un cartoncino con il nome della nonna e toglie anche quello con delicatezza, quasi a non volerlo rompere, quasi a non creare ancora una volta uno strappo in tutta questa separazione. Le dico che ha tutto il tempo necessario per prendere contatto con quello che sta avvenendo, per dare uno spazio dentro di lei al dolore che sente; non c’è fretta, è il tempo per lei, il tempo del ricongiungimento, del saluto, dell’incontro e del lasciar andare. Vive in quel tempo sospeso tutto questo e lo posso vedere solo da fuori. Non mi addentro nel suo dolore, non ne ho il diritto e non è il mio ruolo. Non ci sono parole per descrivere questi momenti, non è necessario riempire i silenzi. Anche i rumori esterni mi sembrano troppi, assordanti, ci vorrebbe un silenzio sacro, lontano, un silenzio nel silenzio, un vuoto, dove nessun rumore possa interrompere quel frastuono di emozioni interne che invece di silenzio hanno bisogno. A volte cerco delle parole da dire, ma sono tutte superflue e banali. Capisco quindi che il silenzio di D. deve essere anche il mio, il mio interno, per accogliere dentro di me delle storie di vita, dei pezzi di storie di vita, a cui mi è concesso accedere e partecipare, ma a cui non mi è permesso entrare. Perché bisogna sempre chiedere il permesso per entrare nella vita degli altri.
Posso esserti affianco cara D. in questo momento? È un diritto che mi sono presa, frutto della scelta che ho fatto di rendermi partecipe di questa mansione. È un diritto ma lo sento come un dovere, civile e morale, etico e professionale, nel dare valore a quelle morti non piante in un letto di ospedale, in un clima dove solo il terrore vigeva e dove nemmeno l’ultimo saluto ai propri cari è stato concesso.
Non lo so se sono all’altezza di essere a fianco di questo dolore; non si è mai pronti per prestare il fianco al dolore dell’altro, per accoglierlo dentro di sé, per piangerlo insieme. Poi capisco che non ci sono competenze da professionisti da mettere sul campo; c’è solo l’umiltà di esserci, dell’esserci con l’altro.
D. si prende tutto il suo tempo, glielo concedo e lei se lo concede per la prima volta. Mi dice che quando è pronta andrà via, ma lo vedo dai suoi occhi che non è pronta per quanto voglia farmelo credere. Non c’è mai tempo abbastanza per concedersi al dolore; sempre troppe cose da fare, troppe cose a cui pensare, o troppo dolore a cui non voler pensare.
D. ad un tratto si alza, quando dentro di sé si è congedata con gli effetti personali di sua nonna. Mi ringrazia, ringrazia chi ha fatto questo lavoro di restituzione degli oggetti. Non c’è da ringraziare le dico, ma sono io che la ringrazio per avermi dato la possibilità di starle accanto, per essermi lasciata trapassare dal suo dolore che ho sentito vivo dentro di me, e per avermi regalato un pezzettino della sua storia con la nonna Maria.
Penso che quando mangerò una merendina, penserò a questa storia e alla possibilità di trovare nelle storie degli altri, pezzi delle proprie storie.