che cos’è la dipendenza dall’alcol

che cos’è la dipendenza dall’alcol o alcolismo.

 -Tratto da Alcolismo di Vladimir Hudolin-

Il termine alcolismo cronico ‘alcoholismus chronicus’ è stato usato per la prima volta nel nel 1852 da Magnus Huss , professore di medicina interna dell’università di Stoccolma, anche se le abitudini alcoliche si possono far risalire a ben più remoti tempi.

Alcuni disturbi della salute già da epoche lontane venivano collegati con il bere però l’alcolismo sotto molti aspetti e per lungo tempo non è stato considerato una malattia vera e propria.

È ben noto il fatto che già una sola ubriacatura può portare a gravi alterazioni comportamentali e fisiche, limitate sia pure nel tempo.

In questo caso si parla di uno stato di ebbrezza acuta, di intossicazione da alcol o semplicemente di ubriachezza. Non sempre facile notare il comportamento particolare di una persona ubriaca. Durante lo stato di ubriachezza acuta possono altresì verificarsi  gravi disturbi psichici da risultare a volte pericolosi per la persona ubriaca e per coloro che le stanno vicino.

Un disturbo così grave è il cosiddetto ‘stato patologico di ubriachezza’. nel corso dell’ebrezza possono verificarsi anche attacchi epilettici e altre lesioni acute nonostante la malattia alcolica non sia ancora presente.

Se il consumo di bevande alcoliche diventa regolare ed eccessivo, perché nel frattempo si è instaurato una dipendenza alcolica con conseguente perdita della capacità di astensione dal bere, allora si può parlare di alcolismo.

In corso d’alcolismo o meglio di alcol dipendenze, soggetti colpiti manifestano disturbi comportamentali, lesioni organiche, problemi familiari e, in generale, problemi economici spesso gravate anche da altri completi sociali che a volte si concludono solo con la morte dei soggetti stessi.

Tutte le varie conseguenze dell’alcolismo si sviluppano con una sequenza temporale diversa, più o meno accelerata, a seconda dei vari fattori. Una persona gracile, fisicamente debole, che beve a stomaco vuoto e velocemente, cederà infatti all’alcol molto prima di una persona fisicamente forte, di robusta costruzione, che beve lentamente dopo aver mangiato.

Dopo 5 anni di consumo eccessivo e continuativo di bevande alcoliche si possono verificare gravi danni alla salute, però le conseguenze di alcolismo sul piano economico, familiare e sociale possono verificarsi anche molto tempo prima. E’ anche vero che le prime a comparire possono essere proprio le complicazioni organiche come ad esempio le lesioni pancreatiche, epatiche, neurologiche.

 

Cause dell’alcolismo ed il suo sviluppo.

credo che la maggioranza dei lettori si chiederà come si instaura la dipendenza del dall’alcol ovvero l’alcolismo. I motivi che nei singoli casi portano all’ alcolismo possono essere diversi. Molto spesso l’alcolismo nasce come abitudine poiché il singolo, già nella infanzia, subito a consumare bevande alcoliche. L’educazione bambino in un ambiente di alcolisti fluisce negativamente sullo sviluppo della personalità. Addirittura l’80% degli alcolisti proviene da famiglie in cui uno più membri tra i parenti più stretti e alcolista.

Se a questi dati si aggiungono anche problemi familiari o difficoltà di altro tipo, lo sviluppo dell’alcolismo sarà ovviamente più esteso. L’individuo cercherà infatti di alleviare tutte le difficoltà della propria esistenza con l’uso reiterato dell’alcol.

E noto che alcune malattie fisiche e psichiche possono contribuire allo sviluppo della malattia alcolica. Ad esempio, le persone depresse o quelle con malattie digestive possono alle volte ricorrere al consumo di bevande alcoliche. Anche in questi casi la persona ammalata cerca di trovare oblio nel alcol punto del complesso si può dire che l’alcolismo nasca dal connubio di tre gruppi di fattori causali: organici, psicologici e sociali.

Molto spesso si parla di cause ereditarie dell’ alcolismo. Ultimamente si tende a dedicare loro maggiore attenzione. va detto però che, anche accettando la possibilità che in un ristretto numero di casi si tratti di uno stato psichico ereditario specifico in ordine al quale la possono attendere alcolismo, è difficile credere che tutti gli alcolisti che giungono alla cura debbano tale loro condizione ragioni strettamente genetiche. D’altronde non è mai stato provato in modo indiscutibile il condizionamento genetico delle cholismo e in ogni modo una tale evidenza non cambierebbe niente circa la possibilità del trattamento e della riabilitazione.

Molte  come pure molti dei cosiddetti bevitori moderati sostengono di poter fare a meno del alcol e di bere per ragioni sociali o per altri motivi. E si affermano altresì che, volendo via gola potrebbero smettere di consumare bevande alcoliche in qualunque momento. Da qui nasce la necessità di dare la possibilità ad ogni cittadino di definire con un esperimento molto semplice il suo rapporto con le bevande alcoliche punto tra le prove molto semplice appunto si tratta infatti di consigliare la persona di smettere di bere ogni sei mesi per un periodo di seisettimane.se nella fase di interruzione alcolica questa persona non sente alcun bisogno di consumare bevande alcoliche addirittura non pensa continuamente al bere, allora si può dire che si tratta del cosiddetto consumo normale di bevande alcoliche. Sede altra parte la stessa non può interrompere il bere, o nel periodo di interruzione era quieta e sente bisogno di vivo di bere, dovrebbe richiedere una visita e vi parere del medico, esistendo già la sintomatologia individuale.

Inoltre ogni cittadino dovrebbe essere informato sulle possibilità di curare determinate malattie ed in particolar modo su quelle forme di trattamento che può applicare da solo senza l’assistenza di organizzazioni specializzate. Del resto una parsi particolare viene applicata anche nel caso di molte altre gravi e lunghe malattie come per esempio il cancro della mammella, l ipertensione arteriosa. Già dai tempi più remoti, da quando ciò esiste il consumo di bevande alcoliche, esistono gli alcolisti e le difficoltà che li coinvolgono. Negli antichi scritti di alcuni popoli, come il nostro si parla di dell’ubriachezza, dell’ alcolismo e di alcune misure consigliate per combattere questi fenomeni punto

Nella storia sociale si fa spesso menzione all’ alcolismo. Con l’inizio della rivoluzione industriale nel mondo sorge il problema dell’imbrigliamento della classe operaia, al quale ha contribuito in un certo qual modo anche l’alcol. Pensiamo soltanto la consuetudine di quel tempo, secondo la quale lo stipendio veniva distribuito ogni sabato nella osteria virgola che di solito apparteneva al padrone della città. Il lavoratore infatti lasciava la maggior parte del proprio guadagno nella osteria del padrone punto il capitalismo odierno e probabilmente non solo capitalismo non agisce più in questo modo perché alla fine non esiste un vero e proprio tornaconto; pur tuttavia ancora oggi ci sono delle situazioni che potrebbero benissimo rifarsi ai molti esempi storici di un passato non tanto lontano. Il colonialismo mondiale tra l’altro ha fatto spesso leva sull’ alcol punto con l’esercito di il conquistatore portava nel paese occupato anche i barili di superalcolici punto quindi l alcolismo, visto come male sociale virgola in ogni periodo storico ha mostrato aspetti particolari relazione a motivazioni situazioni sociali specifiche. Come del resto considerare il fenomeno odierno dei paesi sviluppati che fanno credete paesi sottosviluppati abbia favorire la costruzione di fabbriche destinate alla produzione di veranda alcoliche.

Il consumo delle bevande alcoliche nelle varie fasi storiche è legato ovviamente a cause specifiche per cui la lotta contro l’abuso dell’alcol dovrebbe adeguarsi al periodo storico nel quale esso viene intrapresa.

c’è stato un periodo quando l’alcolismo veniva considerato difetto via gola vizio. Il rapporto verso gli alcolisti era basato su questi principi e proprio per tale ragione non era pensabile nemmeno la quota di alcolismo, sicché l’alcolista veniva sottoposto unicamente misura disciplinare, a castighi e non ultimo al rifiuto della società.

Le misure amministrative nel trattamento degli alcolisti ancora ai giorni nostri sono relativamente frequenti. Nell’ultimo decennio però il punto di vista scientifico verso il problema dell’alcolismo è cambiato sostanzialmente. Si è appurato che la lista non beve per il fatto che desidera bere, ma perché in lui si è sviluppata la malattia della dipendenza dell’alcol che gli impone di bere.

Se egli smette di bere si manifestano la cosiddetta sindrome di astinenza o malattia astinenza. Egli beve per essere efficiente e vitale.

L’Alcolista da solo in assenza di cure di solito non è in grado di aiutarsi.

Va ribadito che ogni consumo di bevande alcoliche non può essere considerato malattia. L’ubriachezza acuta comporta varie difficoltà però non in ogni caso ubriachezza acuta si può parlare di malattia alcolica. Esiste anzi la credenza del consumo cosiddetto normale, sociale, moderato di bevande alcoliche, anche se è difficile accettare inopinatamente il parere che in tale consumo sia un fatto del tutto normale. Per poter giustificare il bere alcolico come modello normale di comportamento la società tende a ricorrere a varie argomentazioni punto ad esempio alcune bevande alcoliche più frequentemente vino e la birra, vengono dichiarati prodotti alimentari utili se non primari ed è in tal modo che a volte il loro consumo viene giustificato.

Le difficoltà in campo scientifico si presentano anche per il fatto che l’alcolismo spontaneo non è provocabile sperimentalmente nell‘animale come avviene invece per altre malattie.

Si è tentato di sviluppare l’alcolismo sperimentale degli animali però ciò è stato possibile realizzare solo sottoponendo le cavie allo stress biologico presente quotidianamente nell’uomo. Diminuendo eliminando i vari fattori di stress si registra un ritorno alla normalità e conseguente cessazione di assunzione alcolica.

All’uso smodato del bere subentra la tossicodipendenza alcolica che porta inevitabilmente a turbe psichiche e fisiche con perdita di tre fattori decisivi: volontà, forza e capacità reattiva.

L’aggravio della malattia alcolica viene così esteso al gruppo familiare e alla società, che devono farsi carico nel dare alla collega equilibra fiducia in se stessi in modo da riportarlo ed essere un elemento creativo e produttivo all’interno di quella realtà abbandonata nel decorso della malattia.

Erroneamente si pensa che l’alcolismo sia legato esclusivamente alle fasce del sottoproletariato e della sottocultura in generale mentre la l’estensione del fenomeno tocca tutti i ceti sociali. In nessun caso si devono gravare di pregiudizi inesorabili la stima via con la rispettabilità, la capacità lavorativa di questi malati che, una volta trattati, rientro non è la normalità.

Il comportamento delle persone, appartenente i vari gruppi sociali, voi sa più o meno positivo e quanto più positivo esso risulta, tanto più le singole persone si trovano vicino al centro del proprio cerchio sociale.

Alla periferia il cerchio si trovano individui o gruppi di emarginati, frange sotto-culturali, personalità che con il loro comportamento possono arrivare fino alla criminalità organizzata appunto nei gruppi marginali si trovano purtroppo molti alcolisti e dipendenti da droghe.

Quando un individuo incomincia a bere, inizia con il proprio comportamento sul tragitto verso il gruppo degli emarginati. Il passaggio nel gruppo degli emarginati ovviamente non è improvviso, ma graduale o addirittura, nonostante l’alcolismo, adesso può anche non avvenire.

Il movimento verso la periferia della società dovrebbe essere impedito molto prima dell’accertamento diagnostico della cholismo, senza attendere quindi che si instaurino gravi ed irripetibili disturbi di ordine sanitario sociale.

Accade spesso che, parallelamente all’ individuo, la famiglia intera posso trovarsi nel gruppo marginale punto il modello medico nella lotta contro l’alcolismo ancora oggi si orienta prevalentemente verso la cura sintomatica dell’acqua lista: ciò significa spesso attendere che la malattia alcolica si manifesti chiaramente prima di iniziare il trattamento, precludendo spesso ogni possibilità di riabilitazione completa.

Questo è il motivo per cui oggi l’approccio medico tende adesso sostituito da un altro tipo di intervento che prevenga in tempo ogni possibile sviluppo di malattie alcoliche e i gravi deterioramenti medico sociali che la caratterizzano.

Tale modello viene definito: modello medico sociale. Lo sviluppo della malattia alcolica viene accompagnato da molti segnali grazie ai quali è possibile individuarne alcune fasi punto il cambiamento della tolleranza verso l’alcol rappresenta una caratteristica relativamente costante di alcune fasi del bere e della dipendenza dell’alcol.

La tolleranza

 

la tolleranza può essere ferita una condizione di resistenza fisica e psichica: resistenza agli stress psichici oppure resistenza allo sforzo, lavorativo, agonistico, sportivo ovvero a sostanze come l’alcol, i narcotici, alcuni farmaci e così via. Si parla a volte di massima tolleranza alle frustrazioni al di là della quale la difesa della personalità cede e si crea un conflitto che finisce con l’esprimersi attraverso sintomi psichici punto il cambiamento della tolleranza può avvenire anche per motivi fisici, quale un cambiamento del metabolismo, per quanto riguarda una diminuita tolleranza verso l’alcol in alcuni soggetti, la presenza ad esempio di lesioni cerebrali, eccetera ..

La tolleranza di solito dipende da una serie di fattori e nel corso della vita può aumentare o diminuire appunto la tolleranza all’alcol anche nelle persone normali può essere soggetta a variazioni.

E’ noto che alcune delle persone tra loro sopportano anche notevoli quantità di alcol senza per altro di mostrare evidenti segni di pochezza; mentre al contrario possono versare in stato di ubriachezza dopo aver assunto quantità relativamente piccole di alcol.

La diversa tolleranza all’alcol nelle persone normalmente sane e legata a cause per ora sconosciute, probabilmente costituzionali ed ereditarie punto potrebbe forse risultare importante la struttura congenita da barriera e matto encefalica cioè a quella particolare membrana che separa il cervello dal sangue che vi circola.

Nel corso dello sviluppo dell’alcolismo si distinguono in ogni caso alcune fasi quali a tolleranza all’alcol si modifica Gradualmente.

Nella fase di consumo sociale si verifica un processo di graduale assuefazione all’alcol e un progressivo aumento della tolleranza ad esso.

La tolleranza dipende dalla quantità e dal modo in cui viene ingerito l’alcol.

In seguito prende inizio la fase della malattia alcolica durante la quale la tolleranza all’alcol resta lungo invariata.

Alcuni autori sostengono che la tolleranza all’alcol aumenta nell’alcolismo grazie ad un meccanismo di ingrandimento del fegato, visto quella trasformazione dell’alcol avviene per mezzo di alcuni enzimi, presenti principalmente nel fegato oltre che in altri organi.

E’ ovvio che in un fegato grande ce ne sono quantitativamente di più che in un fegato ridotto di volume, come avviene ad esempio nella fase avanzata cirrosi epatica. Secondo questa stessa teoria il la tolleranza all’alcol comincerebbe a diminuire quando il fegato diventa più piccolo, come il caso della cirrosi alcolica appunto.

Il segno della diminuzione della tolleranza all’alcol è un sintomo chiaro di uno stato avanzato dell’alcolismo.

L’intolleranza e l’alcol si riscontra nelle fasi finali di alcolismo quando gli ammalati su ubriacano già dopo modestissime quantità di bevande alcoliche.

Caratteristico che gli ammalati in questa fase, davanti al medico neghino il loro alcolismo e lamentino vari disturbi somatici che sono in verità conseguenza diretta dello stesso.

L’Alcolismo come problema personale, viene rifiutato questi ammalati che lo assimilano invece uno stato di debolezza fisica generale.

La tolleranza all’alcol può invece cambiare in seguito a gravi lesioni cerebrali, infiammatorio o di altra natura appunto probabilmente la causa è dovuta al fatto che tali lesioni danneggiano anche la barriera ematoencefalica per cui l’alcol penetra in notevole concentrazione con la rapidità nelle parti più profonde del cervello magari insieme ad altri prodotti tossici.

Le persone che hanno sparato un trauma a un processo morboso anche lieve devono essere avvertiti di questa possibilità poiché in questi casi anche piccolissime quantità di alcol possono portare a turbe psichiche cute e molto gravi o talvolta anche attacchi epilettici.

 

Alle persone che hanno avuto un grave trauma o una grave malattia al cervello è meglio consigliare un’astinenza permanente dall’uso di bevande alcoliche.

Difficoltà connesse al consumo di bevande alcoliche: come affrontarle?

Le Malattie dell’alcol: lo Stato di Ebbrezza Patologica

La Tolleranza all’alcool

I principali modelli teorici per i problemi alcolcorrelati: teorie socio-culturali

 

 

 

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Dal 26 aprile riaprono i Club CAT a Parma

Associazione dei Club Alcologici Territoriali di Parma,

dal 1993 in prima linea nella battaglia contro l’alcol dipendenza

(375-6023601 – acat.parmasud@virgilio.it),

comunica che riprenderà la propria attività di incontri settimanali dei Club, seppur in forma ridotta sia come numero di partecipanti, sia come tempo per meglio rispondere alla normativa anti COVID emanate dal Ministero della Sanità.

 

La pronta risposta di Acat si rende necessaria dalle continue richieste di aiuto e di supporto che pervengono quotidianamente  all’Associazione. Il problema dell’alcoldipendenza si è fortemente ascuito nell’ ultimo anno di pandemia e di continua incertezza sociale.

La dove il problema era presente ma dove veniva gestito è diventato un problema incontyrollato.

Acat Parma mette in campo tutte le proprie risorse e la propria trentennale esperienza per dare risposte concrete ed alternative all’alcol per tutta la famiglia.

La sede AcaT  si trova in Via L. Testi, 4 a Parma ed è aperta previo appuntamento.

Per informazioni 375-6023601   acat.parmasud@virgilio.it

Non official site: https://acatparma.org

Acat Cesena- Arcat ER – Evento Interclub Virtuale 14 marzo

Interclub virtuale Hudolin Maestro di VitaArcat Emilia Romagna organizza per il 14 marzo 2021 il primo interclub virtuale dell’ Associazione dei Club ACAT.

Come Partecipare:

Per la videochiamata verrà utilizzato lo strumento “Stanze” di Messenger. Perquesto è necessario che tutti i partecipanti abbiano un profilo Facebook e siano iscritti alla pagina “Vladimir Hudolin Maestro di vita
.
La diretta sarà pubblicata sulla pagina Facebook “Vladimir Hudolin Maestro divita” e chiunque potrà fare domande scrivendole nell’apposito campo dei“commenti”.
La mattina dell’evento verrà inviato a tutti i partecipanti un link, tramite il quale potranno accedere alla videochiamata.

È necessario far pervenire almeno 4 giorni prima tutti i video/presentazioni da farevedere durante la diretta.

Al momento dell’accesso è importante che tutti i partecipanti disabilitino il proprio microfono e lo attivino solo nel momento del loro intervento, questo per evitare ogni tipo di rumore possa compromettere l’audio.

 

 

 

 

Acat Cesena Interclub Virtuale del 14 03 2021

Le Malattie dell’alcol: l’invecchiamento precoce dell’alcolista

Invecchiamento dell’alcolista

Un invecchiamento generale più rapido accompagna regolarmente il bere problematico e l’alcolismo.

A volte l’alcolismo può essere diagnosticato a prima vista dall’aspetto invecchiato dell’ ammalato che in effetti è ancora giovane.

Invecchiamento rapido, i cambiamenti cutanei e l’aspetto trasandato spesso conferiscono al comportamento dell’alcolista un tono particolare che viene chiamato stile etilico  di comportamento.

Altre lesioni nervose

Le lesioni del sistema nervoso, oltre a quelle menzionate nel capitolo dei disturbi psichici, sono relativamente frequenti nell’alcolista.

La lesione più frequente consiste nella atrofia  (il raggrinzimento) nervosa che comporta un allargamento degli spazi e della cavità del cervello, occupati dal liquido cerebrale.

Questo si può osservare nella radiografia, sei liquido cerebrale viene precedentemente estratto e sostituito con l’aria (pneumoencefalografia).

Gli spazi cerebrali allargati si possono evidenziare anche con gli ultrasuoni (encefalografia) o con un metodo più moderno, la cosiddetta termografia assiale computerizzata del cervello (TAC).

Le lesioni possono essere riscontrate anche nel  cervelletto atrofia del cervelletto e nel midollo spinale.

Nell’alcolista possono sopraggiungere anche raccolte emorragiche sotto la membrana meningea esterna della dura madre (ematoma subdurale).

In conclusione a qualcosa tutte le lesioni fisiche psichiche dell’alcolista si può dire che non si tratta di alcolismo, di questo legame specifico che si instaura qua fra l’alcolista ed il suo bere, ma delle conseguenze del bere e del alcolismo.

Oggi molte di queste complicazioni dell’ alcolismo possono essere curate molto meglio di una volta se l’alcolista viene tempestivamente inserito nel trattamento.

Con la cura delle complicazioni non si è fatto niente per alcolismo, e l’alcolista, deve simultaneamente alla cura essere inserito con la famiglia nei Club degli Alcolisti in Trattamento.

 

Tratto da: Vladimi HudolinVincere l’Alcolismo– una moltitudine di esistenze bruciate, la pace perduta di molte famiglie, un nemico spesso sottovalutato. La necessita di conoscere ciò che si deve sconfiggere- PIEMME 1993

 

Le Malattie dell’alcol: la gelosia e la psicosi di persecuzione

Le Malattie dell’alcol: lo Stato di Ebbrezza Patologica

Le Malattie dell’alcol: la Sindrome di Confine

 

Perchè bisogna scrivere sull’Alcolismo di V. Hudolin (1981)

Breve conversazione con il Lettore…

'Perchè bisogna scrivere sull'Alcolismo' è stato l'inizio del lavoro del Prof. Vladimir Hudolin del suo Libro 'Alcolismo' (Alkohlizam di Vladimir Hudolin- a cura della Jugoslavenska Medicinska Naklada Bibilioteka), ho voluto riportare il testo integrale e senza correzioni del suo pensiero del 1980. Si arrivò alla X edizione ovviamente sempre riveduta ed aggiornata. Il libro è pressochè introvabile.
Un attento e preparato lettore può notare come il 'disturbo da abuso di sotanze alcoliche' possa essere superatoefficacemente solo attraverso il cambiamento degli stili di vita.

Leggendo con attenzione si riscoprono ancora gli embrioni della lotta al disturbo da abuso di sonstanze alcoliche (alcolismo) ancora tristemente attuali…


Alcolismo di Vladimir Hudolin
Il lavoro denominato ‘Alcolismo di Vladimir Hudolin’ fu edito prima in lingua Croata e successivamente anche in lingua italiana. Arrivò allla X edizione.

L’alcolismo ed i molteplici problemi, connessi con il consumo di bevande alcoliche, risultano infatti, oggi, ancora più complessi per la medicina sociale.

L’alcolismo rappresenta la terza malattia per il numero di colpiti, preceduta soltanto dalle malattie cardiovascolari e dei tumori maligni, rispettivamente il primo e secondo posto.

Anche per quanto riguarda la mortalità l’alcolismo in alcuni paesi si trova al terzo posto.

In questa edizione, come nelle precedente devo scusarmi per un certo anacronismo dal momento che, come autore, nell’introduzione discuto con i miei lettori.

Sarebbe stato meglio permettere al lettore di valutare criticamente il contenuto del libro senza che l’autore ponendosi sulle difensive fin dall’inizio potesse influenzarne il giudizio.

Questo modo di scrivere è in parte determinato del timore di una possibile avversione iniziale del lettore.

Tra l’altro l’alcolista che leggerà questo libro certamente dirà che il suo consumo di bevande alcoliche moderato, permesso, accettato o come l’interessato spesso afferma: normale.

Le persone guardano in questa guisa il proprio consumo alcolico per cui se non ci fosse possibilità di discussione, molti riterrebbero immutata la propria opinione.

Infatti consumo di bevande alcoliche talmente legato alla vita di ogni giorno che uno si sente aggredito quasi personalmente quando se ne critica il bere e l’abitudine relativa.

Rifiutare l’offerta di un bicchiere viene considerato come un’offesa personale, per cui ho ritenuto indispensabile fin dall’inizio prendere una chiara posizione di fronte al consumo delle bevande alcoliche.

Noi abbiamo accettato le norme comportamentali secondo le quali viene data una completa libertà di bere, mentre ci siamo del tutto scordati l’effetto per alcolista che  molte volte non può far conto sulla libertà di non bere e ciò spesso comporta gravi difficoltà all’alcolista, sprattutto nella fase iniziale della sua separazione dall’alcol, quando viene meno il consenso sociale a iniziare una nuova vita in astinenza.

E’ quasi impossibile scrivere sull’alcolismo e omettere di parlare delle bevande alcoliche e del ‘consumo moderato normale’ perché nonostante tutto non esiste alcolismo senza Alcol non esistono alcolisti senza consumatore moderati.

Credo che ognuno abbia sentito parlare dei danni che il bere e la malattia alcolica causano al singolo e alla società, ma pochi però conoscono la vera portata del pericolo del ‘bere moderato’.

Si afferma spesso che viene data troppa importanza ma vediamo se è proprio così.

Quando ho cominciato a scrivere su questo argomento avevo in mente prima di tutto, la prevenzione e poi la lotta contro l’alcolismo e la cura degli alcolisti.

Questa vuole essere, precisazione, quanto mai opportuna, onde evitare ogni possibile malinteso con i lettori.

Non vorrei che qualcuno pensasse che scrivo con l’intenzione di proporre il divieto al di consumo di bevande alcoliche.

Spetta eventualmente agli organi dello Stato e non a noi, nel corso del nostro colloquio, risolvere il problema che sia necessario oppure no proibire l’uso delle bevande alcoliche.

Leggendo il titolo, saranno, probabilmente in molti ad avere un gesto di stizza ed a  sospirare: ‘ancora un opuscolo sull’alcolismo!’.

A me sembra invece che si scriva e si discute troppo poco su questo problema e, come si può vedere, già all’inizio della nostra conversazione si accende la polemica.

Alcuni cominciano a bere già durante la gestazione poiché l’alcol arrivano valore attraverso il sangue della madre che durante la gravidanza beve..
tutti noi facciamo la nostra conoscenza con l’alcol fin dai primi giorni di vita da quando ci si trova dove a partecipare, sia pure marginalmente, al bere in famiglia e ai brindisi degli amici che festeggiano la nostra nascita.

Questa nostra partecipazione al bere continua per tutta la vita.

Qualche volta il contatto con il bere non è solamente marginale se qualcuno dei festeggiati o dei familiari talvolta trovo opportuno un ‘assaggio‘ anche al neonato.

Vorrei pertanto chiarire qualche opinione sul problema avanzata da alcuni autori in base alle ultime ricerche.

E’ stato delle vericato che anche il bere moderato della gestante nei primi mesi di gravidanza può risultare pericoloso per il bambino poiché, a volte può provocare lesioni fetali che rientrano in quella sindrome denominata ‘fetopatia alcolica’ oppure ‘embriopatia alcolica’.

Vorrei porre alcune domande sull’alcolismo che forse potranno interessare il lettore e lo potranno indurre a leggere attentamente questo libro.

Cercherò inoltre le risposte da dare in base alle dimostrazioni scientifiche su pericolo e sul danno che può comportare il bere alcolico fino ad arrivare all’alcolismo, inteso quale conseguenza di Maggiore entità.

Il lettore dovrà puoi aver chiaro il proprio punto di vista.
Alla maggior parte delle persone non fa difetto tanto la conoscenza sulla pericolosità dell’alcol quanto una presa di posizione di un comportamento risoluto nei confronti delle bevande alcoliche.

Questo libro intende in tal caso motivare il lettore a rivedere la sua posizione.

Il Libro dovrebbe avere un ruolo educativo per il lettore con particolare riguardo l’educazione sociale sanitaria. La sola lettura del libro può non essere sufficiente per indurre un cambiamento comportamentale, per cui proporei ai lettori di visitare anche uno dei club più vicini degli Alcolisti Trattamento, dove potrà verificare ciò che in questo libro ho cercato di esporre.

La visita Club degli alcolisti in trattamento è utile a tutti i lettori siano essi consumatori moderati che alcolisti.

Il lavoro scientifico nel campo dell’alcolismo è sempre più ampio e i dati in proposito sono sempre più ricchi.

Nel momento in cui scrivo sia sicuramente giunti a nuove conoscenze sull’alcolismo necessario inserire continuamente nuove acquisizioni scientifiche nel nostro lavoro quotidiano. Il libro dovrebbe perseguire anche questa finalità.

Non vorrei però che quando sto’ affermando avesse un carattere puramente propagandistico.

Tutti sanno che la propaganda è una cosa strana e spesso ognuno di noi la concepisce a suo modo.

Questo fatto è illustrato bene dal racconto del ‘pescatore di Filadelfia’.

Si narra  che costui avesse scritto sopra il suo negozio ‘Qui si vende pesce fresco‘ e presto però i clienti uno dopo l’altro cominciarono a discutere sulla scritta sostenendo che alcune delle parti era superflua.  Così per  successive modifiche dalla scritta ‘si vende pesce fresco‘,  si arrivò a ‘si vende pesce‘ e poi solo ‘pesce‘. Uno dei clienti ritenne che nemmeno indicazione ‘pesce’ fosse necessaria perché si sentiva la puzza a km di distanza ed era possibile sapere che lì si vendeva pesce.

Questo esempio, forse anche banale, dimostra chiaramente quanto sia difficile valutare quali dati abbiano essere riportati in un libro come questo che tratta dell’alcolismo.

A un determinato lettore i dati esposti potrebbero essere più o meno noti, mentre ad un altro andrebbero invece offerte conoscenza maggiore di quelle esposte dall’autore.

Non desidererei che la lettura di questo mio libro forse limitata solamente alla parola ‘alcolismo‘ per il fatto che come era accaduto ai critici della scritta del negozio di pesce, dell’alcolismo ormai si suppone di sapere tutto.

E’ particolarmente difficile scrivere opere di questo genere poiché in un libro, concepito con finalità didattiche-scientifiche, bisogna esporre chiaramente e in modo accessibile a tutti, anche le più recenti conquiste in campo scientifico, a volte non ancora perfettamente note nemmeno agli addetti ai lavori e pertanto non universalmente accettate.

Chiunque intraprenda un lavoro didattico-scientifico deve tuttavia essere preparato alla critica e a rischio di non riuscire a riscuotere in ogni caso il consenso generale.

Io pure corro questo rischio!

Devo dire però che mi trovo in una posizione di relativo vantaggio rispetto a molti miei predecessori, poiché la soddisfazione sui volti dei bambini e quelle di molte famiglie in trattamento che vivono la vita in subrietà e inseriti nella società, mi ricompensa concretamente per tutti i dispiaceri e le difficoltà che ho avuto in questo lavoro.

Il modo con il quale vengono descritti l’Alcolismo e la lotta ingaggiata da tempo contro di esso sono il risultato di alcuni miei pensieri, maturati durante gli ultimi 35 anni e assunti come concetti basilari per lo sviluppo dei programmi comunali, rivolti al controllo dei problemi alcolcorrelati.

Alcolismo di Vladimir Hudolin
Rifiutare l’offerta di un bicchiere viene considerato come un’offesa personale, per cui ho ritenuto indispensabile fin dall’inizio prendere una chiara posizione di fronte al consumo delle bevande alcoliche.

Detti programmi attualmente confluiscono nei programmi comunali per la protezione e miglioramento della salute mentale in generale.

Nell’ulteriore elaborazione della mia concezione sono stato coadiuvato dai miei collaboratori, da vari altri operatori sociali, da professionisti ma anche da alcolisti ed alle loro famiglie.

Una particolare cooperazione ed un costante apporto cui provengono dai ‘Club degli Alcolisti in Trattamento’ che assieme ai miei collaboratori o ha costruito ancora nel 1964.

Desidero sottolineare la collaborazione dell’ assistente sociale Alemek, la quale fin dall’inizio ha collaborato alla costituzione dei ‘Club degli Alcolisti in Trattamento’ e quella del dottor Branco Lang, che fino ad oggi è rimasto mia collaboratore ed amico insieme a tanti altri.

Sull’alcolismo e sul bere esistono molti pregiudizi.

Da una parte molto diffusa la credenza che l’alcol non sia poi tanto pericoloso e dall’altra si dice che all’alcolista non si può dare l’aiuto per il fatto che

‘una volta alcolista, egli è destinato a rimanere permanentemente alcolista.

E’ necessario ora dire che consumo degli alcolici con porta spesso difficoltà e gravi danni al singolo, alla sua famiglia e dalla società, al punto che il bere può essere pericoloso anche in assenza di una vera e propria malattia alcolica.

D’altronde l’alcolista può essere trattato con successo e riabilitato se viene intrapreso tempestivamente anche un adeguato trattamento familiare e i risultati sono spesso migliori di quelli che si conseguono nella cura di altre malattia croniche.

Leggi anche le 12 domande sull’Alcolismo del Prof. Vladimir Hudolin nel 1981

Approcio Ecologico Sociale

Spiritualità Antropologica-Prof. Hudolin

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